Il telescopio ha catturato un «buco nero»

Il telescopio ha catturato un «buco nero» Astrofisici americani hanno fotografato per la prima volta il vortice cosmico teorizzato da Einstein Il telescopio ha catturato un «buco nero» Si trova a 52 milioni di anni luce dalla Terra La sua forza di gravità ha attirato infinite stelle WASHINGTON. Gli astrofisici americani sono convinti di aver finalmente individuato un «buco nero»; due immagini inviate a terra dal telescopio spaziale Hubble mostrano infatti al centro di una galassia denominata M87, situata a circa 52 milioni di anni luce dalla Terra, una eccezionale concentrazione di stelle che è possibile spiegare solo se si suppone che esse vi siano state attratte dall'immensa forza di gravità esercitata appunto da un buco nero. La notizia rimbalza da Atlanta, dove al meeting della American Astronomical Association, il dottor Todd Lauer, del National Optical Astronomy Observatories di Tucson, Arizona, ha illustrato le conclusioni cui è giunto il suo team dopo l'attenta valutazione delle immagine del telescopio spaziale. «Siamo certi al 90 per cento di avere sotto gli occhi gli effetti di un buco nero di eccezionali dimensioni», hanno dichiarato gli astronomi americani e Lauer ha sintetizzato la situazione con un colorito modo di dire: «Ora sappiamo che l'anitra c'è, ci manca solo di sentire il suo qua-qua». L'esistenza dei buchi neri era stata dimostrata teoricamente da Einstein: stelle allo stadio finale, con una densità enorme e un campo gravitazionale tale da attirare verso di sé le stelle vicine, risucchiate senza scampo come dentro un immenso vortice cosmico. Neppure la luce può sfuggire alla loro attrazione fatale e per questo, ovviamente, sono invisibili. Sono invece visibili e fotografabili i loro effetti, cioè l'eccezionale concentrazione di stelle intorno ad essi, stelle condannate ad essere fagocitate per accrescere la massa del buco nero, come sembra aver dimostrato Hubble. Sulla loro esistenza gli astronomi non avevano dubbi, anzi proprio la galasia M87 era da tempo indiziata di nasconderne uno. Anche la zona di Cignus XI era stata indicata come possibile sede di un buco nero. Secondo il team di Lauer, il I buco nero situato al centro del¬ la M87, una delle più grandi galassie conosciute con oltre cento miliardi di stelle, situata a sua volta al centro di un ammasso di galassie nella costellazione della Vergine, ha una massa stimata in 2,6 miliardi di volte quella del Sole. La concentrazione di stelle al centro della M87, secondo Lauer, è al¬ meno 300 volte quella di altre galassie simili. La scoperta del telescopio spaziale non significa ancora certezza, come ha ammesso lo scienziato americano; ma il passo decisivo potrebbe forse essere fatto nei prossimi mesi. Lo Hubble, il telescopio spaziale messo in orbita nell'aprile del '90 da un uno shuttle Usa, dovrebbe infatti misurare la velocità delle stelle situate nella regione centrale della galassia; se tale velocità risulterà molto elevata sarà un indice in più dell'esistenza del buco nero. L'invio delle due immagini, una a colori l'altra a raggi ultravioletti, da parte di Hubble è forse un successo superiore alle aspettative dei tecnici dato che il complesso telescopio, la cui costruzione era durata vent'anni, una volta in orbita ha rivelato un serio difetto dello specchio che sembrava doverne compromettere la funzionalità. Ma mentre la Nasa apriva un'inchiesta era stato subito studiato un piano di riparazio ne, affidato a un astronauta durante una nuova missione della navetta. Ora i tecnici dello Spa ce Telescope Science Institute di Baltimora, che gestiscono Hubble, hanno un motivo in più per fare di tutto per accelerare i tempi della correzione del di fetto. Vittorio Ravizza Il telescopio spaziale Hubble che ha fotografato il «buco nero»

Luoghi citati: Arizona, Atlanta, Baltimora, Tucson, Washington