Due sorelle in fuga dal papà camorrista

Due sorelle in fuga dal papà camorrista Nuovi drammi dell'infanzia a Napoli Due sorelle in fuga dal papà camorrista Un'altra bambina costretta dalpadre a fingersi paralitica ed elemosinare NAPOLI. Manuela ha 15 anni e i tratti duri di chi già conosce la vita. E' lei l'unico riferimento della sorella, Lisa, 8 anni, una biondina con gli occhi azzurri e troppo tristi. Ed è lei quella che ha trovato la forza di chiedere aiuto: «Papà è violento, costringe la mamma a drogarsi, porta sempre in tasca la pistola e noi abbiamo paura. Abbiamo deciso di andare via». L'appello delle due bambine che non vogliono un padre camorrista è stato raccolto dai funzionari del Telefono Arcobaleno, il servizio creato dalla questura di Napoli per aiutare i minori in difficoltà. Le hanno subito sistemate in un istituto e poi, da Natale, consegnate alla nonna che le tiene barricate in casa, terrorizzata da una vendetta. Ma l'odissea di Manuela e Lisa si affianca a quella di un'altra ragazzina, vittima di un padrepadrone che l'ha usata per far soldi. Rosaria, 14 anni, è scappata dalla famiglia: era costretta a fingersi paralitica, a girare su di una sedia a rotelle per chiedere l'elemosina nei quartieri «bene». Due vicende e un unico comun denominatore: rappresentano la faccia oscura di Napoli. La storia delle due sorelline comincia a novembre, quando il padre, un pregiudicato con alle spalle una sfilza di precedenti per associazione mafiosa, estorsioni e rapine, esce dal carcere. Il ritorno nel misero appartamento di San Giovanni a Tediacelo diventa un incubo per le due bambine che l'uomo non ha mai riconosciuto legalmente come sue figlie. Sono nate dalla lunga convivenza con una donna ormai stanca. Da lei, Manuela e Lisa non si aspettano aiuto, né dal fratello sedicenne che sta sempre per strada. Vedono il padre girare con la pistola, subiscono insulti e maltrattamenti e alla fine non ce la fanno più. Agli inizi di dicembre, quando lui non c'è, la maggiore si fa coraggio e chiama la polizia: «Veniteci a prendere...». Prima tappa in un istituto del Comune, poi la sistemazione in un collegio di suore, infine l'arrivo nella casa della nonna materna, Iolanda Rocco, 77 anni, che le aveva rifiutate temendo ritorsioni e che ora dice: «Le bambine stanno con me». Si sono ribellate alla camorra? Il loro è un gesto di speranza? Non la pensa così Maria Lidia De Luca, giudice al tribunale per i minori di Napoli: «Non si tratta di un rifiuto culturale dei modelli camorristici. Si tratta invece di una rivolta contro la violenza esercitata su di loro». Alle due sorelle è stata offerta una chance, mentre Rosaria, la ragazzina costretta a elemosinare su una sedia a rotelle, è già tornata in famiglia. Era scappata una settimana fa, stanca di fingersi paralitica e delle botte subite quando tentava di opporsi al padre. Luigi Conte, 48 anni, non ha mai avuto un lavoro: vive di espedienti e quello di sfruttare la figlia è la sua ultima trovata. L'uomo è stato denunciato per maltrattamenti e induzione di minore all'accattonaggio: a raccontare tutto alla polizia è stata Rosaria, dopo che lui aveva segnalato in commissariato la sua scomparsa. Ieri gli agenti l'hanno trovata in casa del fidanzato e la ragazzina ha deciso di parlare. Con lei gli affari andavano bene, tanto che il disoccupato aveva già comprato due carrozzelle nuove per allargare il suo «giro». Mariella Cirillo

Persone citate: Iolanda Rocco, Luigi Conte, Maria Lidia De Luca, Mariella Cirillo

Luoghi citati: Napoli