Un principe, ma del turismo

Un principe, ma del turismo Un principe, ma del turismo Gli interessi sardi delpadre del sequestrato PORTO CERVO NOSTRO SERVIZIO Conosce la Sardegna da quando era poco più che un bambino. Ismaelita come il principe Karim Aga Khan, d'origine libanese ma nato in Belgio, Ali Joseph Fatah Kassam, il padre del piccolo rapito, trascorreva le vacanze estive in Costa Smeralda dove il padre era impegnato nella realizzazione dell'albergo «Luci della muntagna», uno degli alberghi storici del paradiso isolano delle vacanze, anche se non tra i più esclusivi. Erano gli ultimi Anni Sessanta e le coste settentrionali della Sardegna si guadagnavano l'etichetta di paradiso della mondanità e dei vip attratti da spiagge all'epoca ancora quasi deserte e incontaminate, poi anch'esse scoperte dalla gran¬ de massa dei turisti. Per un lungo periodo Ali Kassam aveva rispettato, nella buona stagione, l'appuntamento con la Gallura, fino a farlo diventare una tradizione. Poi, quando il padre aveva progressivamente spostato il centro dei suoi interessi (sempre legati all'industria delle vacanze) in Marocco e Costa d'Avorio, s'era trasferito in Sardegna per occuparsi della gestione dell'albergo. Ieri, tramite un amico di famiglia, l'imprenditore ha precisato di «non essere proprietario dell'hotel, ma solo il figlio minore di una famiglia che gestisce la struttura, appartenente a numerosi azionisti». In questo periodo, il «Luci della muntagna» (che in piena stagione dà lavoro a un centinaio di persone) è in fase di ristrutturazione. Nel regno delle megaville il giovane libanese viveva in una casa d'affitto, fino al matrimonio. Solo dopo le nozze con Marion Bleriot aveva realizzato nella zona di Pattoggia la villa nella quale l'altra notte hanno fatto irruzione i banditi armati e mascherati. Benvoluti da tutti, i coniugi Kassam sono stati sempre considerati «gente alla mano», per di più impegnati nella promozione di attività culturali e sociali in una zona dell'isola che vive un profondo abbandono nella stagione post-vacanziera. Prima di avant'ieri, la zona di Pattoggia era stata teatro di un oscuro episodio. Nel giugno nel 1988 due francesi erano penetrati nella villa dell'ambasciatore libanese in Svizzera che trascorreva un periodo di vacanza con la moglie e i fi¬ gli. Ma i due erano stati sorpresi da un «gorilla» del diplomatico. Bloccati dopo una sparatoria, erano stati condannati per tentato furto, anche se l'armamentario che si portavano dietro (persino radioricetrasmittenti) aveva fatto pensare a qualcosa di più grave del progetto di una razzia in un'abitazione. Sulle stradine di Pattoggia, infine, nei primi Anni Ottanta, aveva perso la vita in un incidente la moglie dell'avvocato Paolo Riccardi, allora braccio destro dell'Aga Khan. Uno degli zoccoli che la donna calzava si era incastrato nella pedaliera della vettura provocando l'uscita di strada. Ora la strada della sventura si allunga, con la vicenda terribile del piccolo Farouk. Corrado Grandesso

Persone citate: Aga Khan, Ali Kassam, Corrado Grandesso, Joseph Fatah, Karim Aga Khan, Kassam, Marion Bleriot, Paolo Riccardi

Luoghi citati: Belgio, Costa D'avorio, Marocco, Sardegna, Svizzera