Topolino ha salvato le marmotte di Pier Paolo Luciano
Topolino ha salvato le marmotte Approvata in commissione la legge venatoria, accolto l'appello della Disney Topolino ha salvato le marmotte Sarà proibito dar loro la caccia ROMA. Ha vinto Topolino, le marmotte sono salve. Nessuno potrà dare loro la caccia, neanche per due mesi l'anno. Così è scritto nel disegno di legge che la Commissione ambiente del Senato, in sede redigente, ha approvato. Ora la legge andrà in aula: sarà discussa la prossima settimana. Rispetto al testo licenziato dalla Camera, i senatori hanno cambiato parecchi punti del nuovo regolamento sull'attività venatoria, che ha quale obiettivo una maggiore tutela della flora e della fauna. Ma non sembra che sia proprio così. Almeno a sentire chi da sempre sta dalla parte degli animali e della natura. Quella della marmotte è l'unica vittoria ottenuta dal fronte ecologista. Perché le doppiette non sparassero su questi piccoli roditori, si erano mobilitati anche i bambini, trascinati nell'iniziativa dal settimanale «Topolino»: «Salviamo le marmotte, scriviamo tutti ai senatori perché non permettano questo massacro». E così è stato. Ma non è bastata questa vittoria a restituire il sorriso agli ambientalisti. Fulco Pratesi, presidente del Wwf, riassume in due parole il suo giudizio sul disegno di leggo: «E' vergognoso». Poi aggiunge: «Se questa è la nuova legge sulla caccia, preferiamo tenerci quella vigente. Anni di lavoro per riaprire la caccia al fringuello e alla peppola. E che dire della caccia nei parchi regionali? Il Senato, solerte alle richieste dei cacciatori, autorizza ora le Regioni a disegnare nuovi confini proprio in funzione dell'attività venatoria». Anche Mario Pastore, presidente della Lipu, la Lega per la protezione degli uccelli, è stupito e contrariato: «Si torna indietro di dieci anni. Ma come si può riaprire la caccia ai fringuelli, uccelli di venti grammi appena?». E continua: «Ncll'81 la Lipu aveva raccolto migliaia di firme per appoggiare il decreto Spadolini che vietava la caccia ai piccoli passeriformi, avvicinando l'Italia all'Europa. Oggi queste specie, se la legge venisse approvata in via definitiva, tornerebbero cacciabili. Davvero un bel passo indietro». I verdi «vedono» dietro l'approvazione del disegno di legge, una mossa elettorale. «L'appuntamento con il voto di aprile è sempre più vicino - dicono Anna Maria Procacci e Gianni Tamino, parlamentari del "Sole che ride" - e i cacciatori sono considerati un ottimo serbatoio di preferenze, a spese naturalmente della fauna selvatica, a cominciare dai fringuelli e dalle peppole». Ma non è tutto. Pratesi mette sotto accusa anche il calendario venatorio («è peggiorato») e le sanzioni penali («troppo deboli»), E La Lega ambiente parla di «colpo di mano». «Che la legge in discussione non costituisse affatto una riforma di quella in vigore dal 1977 era ormai ben chiaro. Ma alla maggioranza delle forze politiche nemmeno questo è bastato, ed è passato il tentativo di peggiorare ulteriormente la situazione», spiega Beniamino Bonardi. Ma c'è anche chi la difende, questa nuova legge sulla caccia. E' il senatore Carlo Fermaniello, presidente nazionale dell'Arcicaccia: «Mi pare che la commissione Ambiente abbia svolto un buon lavoro, che potrebbe consentire di mettere ordine nella materia e di avere una concreta politica ambientalista. L'augurio è che l'aula approvi il più rapidamente possibile il disegno di legge, in modo da completare l'iter in questa legislatura». La pensa così anche il senatore Manfredi Bosco, de: «Un testo equilibrato, che nasce dopo l'esame di 1200 emendamenti. Realizza un oggettivo contemperamento degli interessi in gioco, superando la sterile contrapposizione che aveva portato al referendum». Con buona pace dei fringuelli. Pier Paolo Luciano a
Persone citate: Anna Maria Procacci, Beniamino Bonardi, Carlo Fermaniello, Disney, Fulco Pratesi, Gianni Tamino, Manfredi Bosco, Mario Pastore, Spadolini
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