«L'Humanité» sbanca l'ippodromo di Gabriella Bosco

«L'Humanité» sbanca l'ippodromo FRANCIA Ma il record dell'anno non riesce a frenare il continuo calo delle vendite «L'Humanité» sbanca l'ippodromo Il giornale delpcf azzecca il 25% dei pronostici PARIGI NOSTRO SERVIZIO In fase di magrissime soddisfazioni, una almeno i lettori de «L'Humanité» l'hanno avuta. Dandosi all'ippica, il quotidiano del partito comunista francese è arrivato primo. Non è una battuta, né un modo di dire: i pronostici ippici de «L'Humanité» sono stati nel '91, percentualmente, i più azzeccati in assoluto. A dare la notizia è il «ParisTurf», altro quotidiano interamente consacrato - unico nel suo genere - alle corse dei cavalli. Ogni giorno il «Paris-Turf» ospita i pronostici sulle principali corse di una ventina di giornali francesi fra cui figurano, a fianco de «L'Humanité», «Le Figaro», «France-Soir», «Le Progrès de Lyon», «Le Parisien», tutte dotate - passione nazionale impone - di un esperto in materia. A fine anno, il «Paris-Turf» stila una classifica che premia l'esperto più attendibile. Per il '91, con una media di un cavallo vincente su quattro, ha riportato la palma Etienne Rosso, in gara appunto per i colori de «L'Humanité». «E non è la prima volta», rincara involontariamente la dose Marc Giraud, caporedattore del «Paris-Turf». «I comunisti avevano vinto già due anni fa, nell'89». «Anno nero per loro il '90, in cui avevano perso terreno. Ma con il '91 hanno riguadagnato tutto, superando le loro stesse percentuali dell'89». Così dice Giraud, che di mestiere ama il gioco, compreso quello con le parole. E così si spiega, «ragioni puramente oggettive», l'invito del «Paris-Turf» a leggere di più «L'Humanité» che, se non tira ormai più di centomila copie, ha però la migliore rubrica di pronostici che sia dato trovare sulla stampa nazionale. La vicenda, vista dall'esterno, non può non far sorridere. Ma in Francia, dove il gioco alle corse di cavalli è lo sport popolare per eccellenza - come non manca di ricordare il giocatore per antonomasia e testimone pubblicitario Omar Sharif - suona diversa. Almeno questo a Georges Marchais va concesso. Qui «darsi all'ippica» non ha il senso che gli diamo noi. Traslando di sport, la performance di Etienne Rosso potrebbe anzi diventare esemplare per altri quotidiani di partito in difficoltà. Sulle corse dei cavalli non si scherza, affermano gli interessati. E sembra davvero che sia così, se neppure gli avversari politici più attenti hanno colto la palla al balzo. Nessuno, pare, ha commentato «a ognuno i suoi pronostici» o, a scelta, «a ognuno le sue vittorie». Gabriella Bosco

Persone citate: Georges Marchais, Giraud, Lyon, Marc Giraud, Omar Sharif

Luoghi citati: Francia, Parigi