Il sogno di McEnroe è fermare Becker

Il sogno di McEnroe è fermare Becker TENNIS « A Melbourne va avanti solo Camporese Il sogno di McEnroe è fermare Becker MELBOURNE. Nella terza giornata degli Open d'Australia ha destato un certo interesse la presa di coscienza di McEnroe. John pare finalmente essersi accorto che i tennisti guadagnano più dei medici e dei pompieri, i quali sono invece infinitamente più utili. Tempo di consuntivi per il campione americano che per altro può contare su un solidissimo conto in banca. I discorsi pieni di buone intenzioni non gli hanno comunque impedito di esprimere una prestazione notevole, tale da venire a capo della coriacea resistenza di Andrei Cherkasov al quale rende 7 posti in classifica mondiale e ben 11 anni di età. In termini di talento però lo statunitense non ha molti rivali tanto che, con il tennis espresso nell'occasione, avrebbe potuto superare avversari anche più solidi del russo. Era sicuramente prevedibile che dal confronto di stili potesse scaturire lo spettacolo ma non si poteva invece prevedere che la durata della partita alla fine premiasse il giocatore più consumato. Buon colpitore di rimbalzo, Cherkasov non dispone di un servizio incisivo o comunque in grado di tenere lontano dalla rete un giocatore aggressivo come l'americano. McEnroe ha cercato la rete con insistenza quasi maniacale, seguendo la propria propensione offensiva ma anche una scelta tattica tesa ad accelerare al massimo la soluzione del punto. Il russo lo ha subito per inclinazione di gioco e per minore personalità, faticando molto a sopportare il peso di una costante pressione offensiva. Le soluzioni geniali di Mac hanno infiammato un pubblico tanto entusiasta quanto era stato impietoso nel fischiarlo nel '90, in occasione della sua squalifica. «E' molto difficile sentire il profumo delle rose quando si è numero uno, perché si guarda sempre sopra le proprie spalle. Ora il mio obiettivo è divertirmi in questa stagione», ha detto McEnroe sollecitato a confrontare le emozioni di due diversi periodi della professione. Ora lo attende Becker in una sfida di altissimo profilo per un incontro di 3° turno. Interrogato sul significato particolare del match ha tentato di mascherare il desiderio di provare antiche emozioni: «Se non lo batto, non significa nulla. Può essere solo una sconfitta o diventare una grande affermazione». Chi non ha mascherato le proprie emozioni è stato invece Gianluca Pozzi molto felice, a ragione, di aver tenuto il campo con molta dignità nei confronti di Boris Becker. Opposto al terzo giocatore del mondo, Pozzi ha sfruttato al meglio la possibilità di giocare su un campo importante, altrimenti negatogli senza tanto avversario, disputando un match notevole per personalità e soluzioni tecniche. Alla fine Becker si è imposto per diritti di maggior classe, per la capacità di cambiare marcia all'occasione ma anche per un maggior peso complessivo di gioco. Degli altri due azzurri in gara, Camporese ha dato un'ottima dimostrazione di salute sbarazzandosi senza troppo penare dell'australiano Simon Youl, nei confronti del quale ha confermato il divario esistente in termini di classifica mondiale, mentre Paolo Cane è stato dominato oltre l'ora di gioco dal tedesco Lars Koslowski. «Preferisco giocare sul lento. Su queste superfici mi sembra molto più difficile contenere questi giocatori di qualche anno fa», la dichiarazione preoccupante di Paolino, un giocatore che pare accreditato a disputare a fine mese il singolare a fianco di Camporese contro la Spagna in Davis sul tappeto di Bolzano. Intanto giunge notizia da Friburgo che Stelli Graf, costretta a rinunciare agli Open, è affetta da un virus sinora sconosciuto. E' la diagnosi del prof. Joseph Keul, che ha visitato ieri la numero 2 del tennis mondiale. Keul ha però dichiarato di poter identificare entro due giorni il virus e di essere convinto che Steffi potrà riprendere al più presto la sua attività. Roberto Lombardi Singolare maschile (2° turno): Camporese-Youl 6-3, 6-4, 7-6 (7-4); Wahlgren-Rostagno 6-1, 7-5, 7-6 (7-3); Fitzgerald-Siemerink 7-5, 6-1, 7-6 (7-4); Koslowski-Canè 6-2, 1-6, 7-6 (7-1), 6-2; Edberg-Mezzadri 6-1, 6-2, 6- 1; P. McEnroe-Tarango 6-1, 4- 6, 6-4, 6-3; Schapers-Eltingh 1-6, 6-4, 5-7, 6-1, 6-3; Chesnokov-Bloom 4-6, 6-3, 6-4, 6-4; Lendl-Rasheed 6-3, 6-2,6-3; Becker-Pozzi 7-5, 7-5, 6-2; Ferreira-Novacek 3-6, 6-3, 7-6 (8-6), 7- 6 (9-7); Woodford-Clavet 6-7 (5-7), 6-4, 6-1, 3-6, 7-5; J. McEnroe-Cherkasov 7-5, 3-6, 6-4, 6-3; Wheaton-Kulti 6-3, 5- 7, 6-4, 2-6, 8-6; Zoecke-Pioline 3-6, 6-2, 7-6 (7-5), 7-6 (7-5).

Luoghi citati: Australia, Bolzano, Melbourne, Spagna