Matarrese: Sacchi quanto mi assilli

Matarrese: Sacchi quanto mi assilli NAZIONALE Il presidente scherza sul vulcanico et Matarrese: Sacchi quanto mi assilli ROMA. Al termine della due giorni azzurra un accendino d'oro ai giocatori. «Vogliamo accendere altri fuochi intorno a noi». Troppo bella la battuta perché Matarrese potesse rinunciarci. I fumatori, comunque, ringraziano, di questi tempi un amico in più è davvero prezioso. Sorriso a 24 carati, il presidente della Federcalcio irraggia ottimismo, il futuro è nostro, dice. Poi tanti elogi a Sacchi e ancora una battuta: «Non sta mai fermo e questa è una fortuna. Così ogni tanto mi lascia un po' in pace. Sacchi si è inserito molto abilmente nel sistema e posso dire che si sta guadagnando i suoi soldi. E' assillante. Ci perseguita con mille domande, poi fa di testa sua. Oggi e domani osserverà la Lazio, e io potrò respirare. Ora capisco Berlusconi». Su questo stage azzurro ancora un fiume di complimenti: «Persino Riva, che è un tipo taciturno, mi ha detto di aver osservato cose mai viste prima. Un grande elogio. I ragazzi sono eccezionali, hanno una gran voglia di restare con Sacchi, fanno a spintoni. Anche chi andrà via avrà imparato qualcosa da questo grande allenatore. Su Sacchi ci giochiamo buona parte della nostra immagine. Però gli abbiamo dato tutto quello che voleva, anche gli psicologi. Non dobbiamo aspettarci risultati immediati, ci vuole pazienza. Saranno le qualificazioni dei Mondiali a dirci lo stato della sua squadra». Niente Europei per l'Italia... «E' una liberazione, a noi servono programmi certi. Non c'era nulla da guadagnare da quel tiramolla. Non abbiamo bisogno di spinte. Dobbiamo pensare ai Mondiali, e per questo sarà importante la tournée negli Stati Uniti dove affronteremo il Portogallo (31 maggio), l'Eire (4 giugno) e gli Usa (6 giugno). Una tournée che è piaciuta poco agli organizzatori degli Europei: ma che servirà da trampolino per il mondiale, se negli Usa non dovesse andare bene, sarebbe una mortificazione per il calcio». Poi la partitella, neanche un'ora di gioco, con gli azzurri divisi in due squadre. Sacchi sorprende tutti con alcune mos¬ se. Zola avversario di Baggio e sempre a sinistra, per un tempo, lo stesso Baggio centrocampista al fianco di Zola e Evani terzino. Deludono invece Mancini e Baiano. Casiraghi e Marchegiani in campo solo un tempo. Bianchi a riposo, leggera distorsione a una caviglia. Finisce 2-0 per i rossi di Zenga e Vialli. Gol di Baggio (rigore) ed Evani. E allora ecco Sacchi fare l'equilibrista. Dire che ha approfittato dell'occasione per vedere tante cose. Dino Baggio difensore e centrocampista, Roberto Baggio prima con solo Vialli davanti, poi con due punte, Mancini in posizione diversa da quella della Samp, De Napoli centrale e laterale. Insomma, sostiene Sacchi, è importante abituare i giocatori a varie situazioni in campo e poi vedere dove possono rendere meglio. Il et vuole creare un gruppo di 18, su cui innestare le novità del momento. Però, tirando le somme, Baggio sembra proprio un punto fermo ed è Zola che deve adattarsi. Vuole una maglia? La strappi a un altro concorrente. Su Eranio terzino destro Sue chi dice: «In quel ruolo il cam pionato offre giocatori vecchi o solo marcatori. Occorre allora cercarne uno con l'età buona per i Mondiali. Se non si troverà il futuribile ricorreremo alle cer tezze». Rimpianti per gli Euro pei? «Sono un tecnico, non mi in trometto. Vivo dei risultati del campo. Allestire una squadra non sarebbe stato un problema» Piero Serantoni In un dibattito a Tele + 2 sulla Coppa di sci è stato fatto notare come siano di moda i pettorali alti: in 3 gare consecutive han no vinto Wasmeier con il 38, Holzer (27) e Bianchi (18). Lo sci si adegua a cinema e tv: furoreggiano Schwarzenegger e Moanà Pozzi, due bipedi dai pettorali molto alti.

Luoghi citati: Italia, Lazio, Portogallo, Roma, Stati Uniti, Usa