Moana preoccupa le donne; cinefili Rai costretti alla caffeina

Moana preoccupa le donne; cinefili Rai costretti alla caffeina AL GIORNALE Moana preoccupa le donne; cinefili Rai costretti alla caffeina Nessuna voterebbe un bronzo di Riace E' di questi giorni la notizia della candidatura della pornostar Moana Pozzi, rappresentante del partito dell'amore, in lista unita col partito dei pensionati, e viene da chiedersi se abbia già raggiunto l'età pensionabile per farne parte oppure per quale strana ragione abbia scelto di seguire le sorti della categoria. In quest'epoca di scadimento di valori - in generale - nasce il partito dell'amore con la presunzione che il sesso così sbandierato sia il rimedio di tutti i mali. Non è il fatto in sé della candidatura a destare preoccupazione (non meraviglia più), bensì il silenzio di noi donne sull'assurdità di subire passivamente stando a guardare. Anche il mondo femminile ha i suoi personaggi attrazione leggi Kevin Costner o simili - ma non riescono ad ottenebrare il cervello femminile al punto da confondere le doti fisiche con quelle morali e politiche (parametri di giudizio ancora validi). Nessuna donna si sognerebbe di affidare le sorti della politica futura ad un «bronzo di Riace» solo perché tale. Non si vuole credere però che coloro che popolano le file di pensionati abbiano messo in pensione il cervello, ò auspicabile dunque che prevalga il buon senso; Moana Pozzi può continuare a popolare i loro sogni erotici ma non sembra il caso di considerarla il toccasana ai loro problemi esistenziali, problemi aggravati in questi ultimi tempi proprio dall'aver affidato a persone indegne il compito di realizzare quei diritti civili che diritti ancora non sono. Sono parecchie e meritevoli le donne che operano in politica, si spera anche che il loro numero aumenti, ma soprattutto sono affidabili in quanto militanti in partiti sorretti da tradizioni più o meno antiche, nei cui principi è facile riconoscersi. Se da un lato si vuole sperare nel rafforzamento della fiducia alle donne nelle istituzioni, si spera che il loro valore venga giudicato non per la spregiudicatezza nello sventolare la bandiera del sesso ma per il coraggio di affrontare quei problemi e quelle tematiche che tanti anni di governo prevalentemente maschile non hanno risolto. E' un chiaro invito alle donne a farsi carico dei problemi collettivi mettendo a disposizione un po' del loro tempo e un po' della loro volontà. Rita Cimadom responsabile provinciale Coordinamento donne liberali Trento L'assenteismo di Cicciolina Una recente inchiesta ci informa, tra l'altro, che l'on. llona Staller per l'intero 1991 non si è mai fatta vedere in Parlamento. Il fatto, considerato il soggetto, mi lascia - come cittadino del tutto indifferente. Tenuto però conto che in quell'arco di tempo la signora Cicciolina ha regolarmente percepito, quale rappresentante del popolo, i propri emolumenti, mi sento - come contribuente - profondamente offeso. Mario Giordanengo, Torino Quanti bei film in onda dopo mezzanotte L'ente radiotelevisivo italiano esige il rispetto periodico del canone da parte dell'utente, ma si rifiuta poi di restituire pari rispetto. Ultimo esempio giovedì 9 gennaio ò programmato su Raidue, alle 0,25, Nobi (Fuochi nella pianura, 1959), splendido film di Kon Ichikawa, un duro, violento atto d'accusa contro la guerra che genera morti e toglie all'uomo ogni speranza. La sua proiezione, però, viene fatta slittare di un'ora, tanto da far pensare non a un lungometraggio giapponese quanto a un «rapido» delle FS proveniente dal Sud. I cinefili alla caffeina commossi ringraziano. Un sintomatico compito teleeducativo la Rai però l'assolve con la proposta, giovedì 16 sempre su Raidue e per giunta alle 20,30, del film Missing in Action 2, protagonista Chuck Norris, riconosciuto esempio di sadica, rozza e reazionaria ideologia guerrafondaia, compiaciuta esaltazione di efferatezze varie. Una pellicola indegna, almeno di una prima serata. E allora? Allora gli ineffabili signori del palinsesto continueranno a gabellarci con la favoletta sull'audience. Il cinema, però, così non si aiuta, così lo si affossa. Gli spettatori continuano ad essere ingozzati bovinamente (e molti, ahimè, non vogliono accorgersene) con spettacoli di infima qualità. Per concludere: in Ichikawa si condannano indistintamente americani, giapponesi e filippini per la loro cieca follia distruttiva; con Norris assistiamo a una odiosa, ipocrita strumentalizza¬ zione, che lo fa apparire come probo paladino americano e gli asiatici nulla più che «sporchi musi gialli», ingannando noi e la storia. Norris, purtroppo, ha ragione, noi e Ichikawa torto. Il responso finale lo ha pronunciato Mamma Rai. Tommaso Prosdocimi, Torino Popper riconosceva l'onestà a Marx Chiedo un piccolo spazio per rispondere al prof. Paolo Sylos Labini in merito a quanto sostenuto su La Stampa del 7 gennaio nell'articolo-intervista titolato «Marx? Un farabutto». Dovendo essere breve ricordo solo che nell'articolo in questione Marx viene definito un «fariseo» e «un farabutto», sia moralmente che intellettualmente. Faccio presente che uno studioso da sempre antimarxista come K. Popper, nell'opera La società aperta e i suoi nemici, quinta edizione riveduta, editore Armando, 2° volume, scrive quanto segue: «...non si possono avere dubbi sulla carica umanitaria del marxismo... Marx fece un onesto tentativo di applicare metodi razionali ai più urgenti problemi della vita sociale». «Non si può rendere giustizia a Marx senza riconoscere la sua sincerità. La sua apertura di mente, il suo senso dei fatti, il suo disprezzo per la verbosità, e specialmente la verbosità moraleggiante, hanno fatto di lui uno dei più importanti combattenti, a livello mondiale, contro l'ipocrisia e il fariseismo» (pagg. 109/110). Sottolineo che tutto questo è contenuto in un'opera che nei decenni passati è stata considerata, giustamente, uno dei testi sacri deH'antimarxismo. In materia di citazioni potrei aggiungerne molte altre - riguardo a questioni specifiche o generali -, per ragioni di spazio però... quindi mi limito a dire: - si provi a rileggere quanto scritto dai maggiori studiosi non escluso il Sylos Labini de «Problemi dello sviluppo economico» - italiani e non appartenenti ai campi più diversi del sapere umano sul «tema», Marx e una nuova organizzazione della vita sociale, infine si confronti tutto ciò con i risultati, materiali e morali, dell'ordinamento capitalistico nelle aree più diverse del nostro pianeta... non escludendo cioè i Paesi facenti parte (quasi tutti) del continente afri cano, del Sud America ecc. Difficilmente si potrà conte stare, nonostante la crisi epocale dei Paesi comunisti, che... «vi è un solo mezzo per eliminare questi gravi mali, cioè la creazione di un'economia sociali sta... In una tale economia i mezzi di produzione sono prò prietà della società stessa e vengono utilizzati secondo uno schema pianificato. Un'econo mia pianificata, che equilibri la produzione e le necessità della comunità...». Da Albert Einstein, Pensieri degli anni difficili, ed. Boringhieri. ...Proprio come ha argomentatamente sostenuto K, Marx. Enrico Savazzi Cannobio (Novara) D'Annunzio eNarni Ho letto sulla Stampa del 3 gen naio il pezzo su Narni nel quale Patrizia Krachmalnicoff osserva che Narni avrebbe meritato che G. D'Annunzio l'avesse inclusa, dedicandole un sonetto, fra le Città del Silenzio. Vorrei pertanto, suo tramite, assicurare la simpatica scrittrice che Gabriele D'Annunzio ha de dicato a Narni il sonetto da Ini auspicato, che è appunto incluso fra i sonetti delle Città del Silenzio. Si tratta di un sonetto cne coglie il lato più tipico della città umbra della cui complessa sto ria il poeta dimostra di essere assai bene informato. Guerriero Bolli, Terni