Rette sospesi i rincari

Rette, sospesi i rincari La giunta decide di rivedere la delibera fermata dal Coreco Rette, sospesi i rincari Per asili nido, materne ed elementari Si ricalcoleranno le spese del servizio Gli aumenti delle rette dei nidi e della refezione per materne e elementari sono sospesi. A febbraio, quindi, non scatteranno i nuovi ticket come previsto dalla delibera del mese scorso, ma resteranno i vecchi. Lo ha deciso ieri la giunta comunale, anche su suggerimento della quinta commissione. L'assessore Provvisiero spiega: «La giunta non ha ritirato la delibera, ma ha deciso di sfruttare la sospensione imposta dal Coreco (n.d.r. dopo il ricorso per illegittimità di pds, rifondazione e lista verde) per decidere se c'è la possibilità di rivedere le fasce di reddito in base alle quali potranno modificarsi le rette». Provvisiero tuttavia spiega che non dovrà modificarsi la cifra finale del bilancio che impegna per questi servizi 16 miliardi di entrata per gli asili contro 50 previsti di uscita, 14 miliardi contro 18 di uscita per la refezione delle materne e 15 miliardi contro 30 di uscita per la fascia dell'obbligo. «Le entrate in più rispetto ad un anno fa sono di 4 miliardi e 700 milioni, 5 miliardi e 400 milioni, 5 miliardi e 3 milioni, pari un totale di a 15 miliardi. Se le nuove rette porteranno ad una cifra inferiore a quell'incremento dovrò chiedere sacrifici agli altri assessori: dovranno reperire nuove entrate o ridurre le spese». Sono coinvolti nei sacrifici insieme con Provvisiero i colleghi Bracco, Lerro, Marzano e Deorsola, altri firmatari della delibera incriminata. Lo studio della nuova delibera e delle nuove rette riproporrà anche la questione dei lavoratori autonomi. «E' delicata e va rivista. Da dieci anni le rette seguono la stessa logica: una cifra massima e riduzioni per i lavoratori dipendenti che abbiamo redditi annui lordi prò capite inferiori. Nulla per gli autonomi che devono pagare la retta più alta. Da troppo tempo c'era questo «neo», ora è arrivata l'occasione per cambiare. Tanto più che oggi per i lavoratori autonomi esiste il «redditometro» che dovrebbe evitare o almeno limitare le evasioni». Si profila una proccupante conseguenza per le casse comunali: «Abbiamo fatto una stima di 4-5 miliardi in meno di entrata che dovrà essere in qualche modo compensata». Provvisiero sottolinea: «Alla fine i conti torneranno soltanto se la copertura globale delle spese dei servizi a domanda individuale sarà del 36%, di lì non si può sfuggire». Quella percentuale imposta dalla finanziaria è la stessa dall'88. Le tariffe sono aumentate «perché c'è stato un peso maggiore per quanto riguarda il personale a partire dal fiscal drag, oltre agli incrementi fisioligici delle spese». La copertura prevista si limita al 32% per gli asili, sale al 57% per le refezioni, scende al 30% per il settore sport e al 7% per il settore culturale. «Non si può aumentare più di tanto il biglietto del museo, l'ingresso in piscina, ma tutti dovranno fare sacrifici». Il coordinamento genitori, dopo tante manifestazioni di protesta, considera la sospensione della delibera soltanto una mezza vittoria: «Prendono soltanto tempo. La nostra lotta deve continuare perchè la vittoria diventi definitiva». Maria Valabrega

Persone citate: Bracco, Deorsola, Lerro, Maria Valabrega, Marzano, Provvisiero