Schiava e vittima della droga come la madre

Schiava e vittima della droga, come la madre Giovane di Udine uccisa dagli spacciatori, la mamma era stata stroncata da overdose davanti a lei Schiava e vittima della droga, come la madre Milano, la ragazza, 19 anni, trovata con uno stiletto conficcato nella nuca La nonna ricorda: «Non era più la stessa, il suo destino ormai era segnato» UDINE NOSTRO SERVIZIO «Era in un giro pericoloso e molto probabilmente l'hanno uccisa, ma lei era già "morta dentro" sette mesi fa, quando la mamma le era caduta tra le braccia, uccisa da un'overdose dopo il concerto di Vasco Rossi». E' la tragedia di Michela Di Fazio, 19 anni, la ragazza udinese trovata senza vita in un fossato fangoso a Mediglia: sulla nuca, il segno di uno stiletto. Un giallo che per i parenti friulani ha comunque un colpevole certo: la droga. «Ha provato quando aveva 15 anni, le è piaciuto, non ne è più uscita», ricorda ancora un'amica che ha vissuto il dramma dei Di Fazio, una famiglia sterminata dall'eroina. Michela, infatti, ha chiuso un anno di morte. Prima lo zio, Maurizio, 28 anni, ucciso nel novembre del '90 da un'overdose mentre lavorava in un cantiere a San Giorgio di Nogaro. Poi la madre, Laura Buratti, morta a 35 anni sotto un'androne in una via del centro a Treviso, tra le braccia della figlia. Era il 23 giugno dell'anno scorso. Le due donne tornavano da un concerto di Vasco Rossi, a Udine. Andavano a Milano, «la città che aveva folgorato Michela, come l'eroina» racconta la nonna Irma Buratti. Laura Buratti aveva resistito alla richiamo della droga, nella quale aveva cercato riparo dopo il fallimento del suo matrimonio. Cercava di tirarsi fuori. Ma quella sera «spericolata» è stato diffìcile resisterle. Come la figlia, ha porto il braccio alla siringa. Ed è morta quasi subito. «Da quel momento Michela non è stata più la stessa - racconta ora la nonna Irma, 64 anni, l'unica che avesse cercato in qualche modo di sottrarre la giovane alla schiavitù dell'eroina -. Diceva di volersene andare da Udine, che non riusciva a vivere tra i ricordi della madre. Non resisteva all'attrazione della grande città. Ma poi tornava sempre. Io che sapevo, le facevo la spesa e le compravo i vestiti, la lavavo. Ma non le davo denaro: non volevo che andasse in cerca di spacciatori». In questi sette mesi, Michela Di Fazio ha compiuto le ultime tappe della sua Via Crucis cominciata a 15 anni e costellata di drammi: un coma per eroina dal quale fu salvata per miracolo, e un disperato appello su «La Stampa», con un'intervista-verità concessa alcuni anni fa a un giornale locale, nella quale svelava la sua condizione di schiava minorenne della droga. «E' stato l'ultimo disperato appello al mondo - ricorda l'assistente sociale Miriam Totis, che l'ha avuta in cura -. Ma da allora, Michela era segnata». L'ultimo atto si è celebrato nella nebbia della periferia milanese: uno stiletto conficcato nella nuca, ma forse Michela era già morta, ultima vittima della vendetta degli spacciatori, ma già perduta dal suo dramma familiare: «L'ultima volta l'ho sentita al telefono un mese fa - racconta la nonna Irma -. Mi ha detto soltanto: mia madre mi manca, voglio esserle vicina. Se muoio riportami a Udine, voglio essere sepolta accanto a lei». La famiglia Buratti non ha molti elementi per ricostruire le ultime vicende della ragazza, ma sembra conoscere perfettamente come sia andata a finire questa storia maledetta: «Si era messa in un brutto giro - racconta un'amica della madre, che non vuole rivelare il nome -. Dopo la morte della mamma viveva sempre a Milano con il padre Salvatore Di Fazio, separato da molti anni. Ma era spesso fuori casa, in cerca di droga. Conduceva una sua vita: era bella, con quei capelli lunghi ricci... Aveva molte amicizie». Ma il suo vero partner era, purtroppo, l'eroina. «Dopo quell'appello sul giornale, tanti anni fa, aveva anche cercato di disintossicarsi. Era stata accolta in un centro a Treviso. Ma è durato poche settimane: Michela è fuggita, la droga era più forte della sua volontà». «Io gli spacciatori li brucerei tutti - è lo sfogo amaro di Irma Buratti -. Me la sentivo che qualcosa non andava. Poche settimane fa mi aveva telefonato e aveva appena fatto in tempo a dirmi: ciao, nonna, come stai. Poi la comunicazione si era interrotta e da quel momento non ne ho più saputo nulla». Il resto lo dirà l'autopsia che sarà effettuata oggi a Milano. Michela Di Fazio è stata trovata carponi con il volto immerso nel fango, i vestiti lacerati. Ma sul corpo nessun segno di violenza, né tracce recenti di iniezioni. La ragazza è stata trovata scalza, il che ha autorizzato gli inquirenti a ritenere che possa essere morta altrove e che poi qualcuno l'abbia trascinata nel campo non lontano da Cascina Maiocca. Michele Meloni Michela Di Fazio, 19 anni era da tempo schiava detta droga

Persone citate: Laura Buratti, Michela Di Fazio, Michele Meloni Michela, Miriam Totis, Vasco Rossi