Palermo il Quirinale sfida ancora Galloni

Palermo, il Quirinale sfida ancora Galloni Lettera al vicepresidente del Csm: decidete «con urgenza» sulla nuova presidenza della Corte d'Appello Palermo, il Quirinale sfida ancora Galloni Cossiga non riconosce la nomina del giudice Curtì Giardina ROMA. La partita sulla nomina alla presidenza della Corte d'appello di Palermo non è ancora conclusa e si profila un nuovo braccio di ferro: da una parte il Capo dello Stato e il guardasigilli, dall'altra il Csm. Con la minaccia da parte di Cossiga di scioglimento del Consiglio perché «impossibilitato a svolgere le sue funzioni». Dopo aver fatto sapere da Chicago che «il conflitto con il Csm» non doveva considerarsi chiuso, Cossiga ha fatto pervenire venerdì al vicepresidente dell'organismo Galloni una lettera con la quale sollecita «con urgenza» l'assemblea di palazzo dei Marescialli a procedere alla nomina del presidente della Corte d'appello di Palermo. Ignorando, in tal modo, la delibera con la quale per due volte, in luglio e l'I 1 dicembre scorso, il plenum del Csm aveva designato all'incarico Pasquale Giardina, procuratore generale a Caltanissetta. Cossiga sin da dicembre si era dichiarato d'accordo con le tesi di Martelli e sul suo rifiuto di firmare la delibera per renderla esecutiva. Martelli sostiene che la decisione del Consiglio è stata presa senza il necessario «concerto» del ministro, la cui scelta era caduta invece su un altro giudice siciliano, Antonino Paimeri. Ma l'assemblea di palazzo dei Marescialli, dopo aver discusso sia delle pretese del ministro, sia di un'altra lettera in cui Cossiga appoggiava le tesi di Martelli, aveva finito con il con¬ fermare la designazione di Giardina sostenendo che la «pratica» non era ormai più nella disponibilità del plenum e che questi perciò non poteva più tornare sulle sue decisioni. A distanza di un mese, però, il Capo dello Stato torna sulla questione e sollecita la nomina. E a Galloni non rimane che inviare il testo della richiesta alle due commissioni incaricate: alla commissione «incarichi direttivi» e a quella preposta alla «rifor¬ ma giudiziaria». Nella lettera a Galloni, Cossiga sottolinea «la necessità di provvedere con urgenza al conferimento dell'ufficio di presidente della Corte d'appello di Palermo, vacante da molti mesi, e degli altri uffici direttivi. «Richiedo pertanto - scrive Cossiga - che le due commissioni procedano al più presto alla formulazione delle proposte ad esse spettanti nell'ambito delle rispettive conseguenze». Il nuovo regolamento, a differenza che nel passato, prevede ora, dopo le sollecitazioni di Martelli, che il ministro venga consultato per il suo «concerto» prima che la proposta di designazione venga portata al plenum. Ma saranno disposti i consiglieri che a stragrande maggioranza l'il dicembre votarono Giardina, «bocciando» Palmeri, a rimangiarsi le loro decisioni e a votare di nuovo come se nulla fosse accaduto? E quali le possibili conseguenze di un loro rifiuto? Nella lettera, Cossiga non ne fa cenno, ma secondo il parere degli esperti il Capo dello Stato a quel punto potrebbe anche sciogliere il Consiglio, considerata la sua incapacità di funzionare. I venti che spirano su palazzo dei Marescialli non sembrano certo tranquillizzanti, visto che Cossiga ha deciso di aprire più fronti, sia sul piano politico che su quello istituzionale. La palla, insomma, torna a palazzo dei Marescialli ed ora toccherà ai consiglieri delle due commissioni decidere se riprendere in esame la procedura per la nomina del presidente della Corte d'appello di Palermo o se restare invece ancorati alla delibera dell'11 dicembre scorso. Con il rischio di scioglimento. E, ad evitare altri e futuri equivoci, Cossiga dice di voler fissare quanto prima una seduta plenaria - presenti sia lui che il ministro Martelli - «nella quale si discuterà della corretta applicazione dei criteri che presiedono al conferimento degli uffici direttivi». Ruggero Corti educa Giovanni Galloni vicepresidente del Csm Continua il suo braccio di ferro con Cossiga

Luoghi citati: Caltanissetta, Chicago, Palermo, Roma