SATANA SI DISCOLPA

SATANA SI DISCOLPA SATANA SI DISCOLPA DAVID Irving non è nuovo a trovate del genere. Ottimo cacciatore di archivi (è stato l'unico a scoprire le usare i diari di Goring, poi impiegati nella biografìa uscita da Mondadori nel 1989), è noto perché anni fa offrì provocatoriamente mille dollari di premio a chiunque fosse stato in grado di produrre un documento capace di provare che «Hitler ordinò la liquidazione degli ebrei prima dell'ottobre 1943 o, anche, ne era semplicemente al corrente». Ora sembra che Irving abbia cambiato idea, ma come non abbiamo creduto fin dal primo istante ai diari di Hitler, così ora non crediamo a quelli di Eichmann: il Fùhrer nazista e l'abietto esecutore della «soluzione finale» non erano individui da affidare alla carta i loro nefandi progetti o le loro gelide passioni (semmai ne avevano). Non è poi una novità il «progetto Madagascar» che, comunque, non discese dalla mente né dall'opera di Eichmann. Il piano risale al 1937 ; se ne era occupato ufficiosamente il governo polacco con una indagine da cui era risultato fra l'altro che quindicimila famiglie ebree potevano essere insediate su un altipiano di quella vasta isola francese, Ankaisina. Di questa inchiesta venne subito a conoscenza Berlino e il 12 novembre 1938, all'indomani della «notte dei cristalli», Goring ne parlò con Hitler. 11 ReichsfuhrerSS Himmler fu d'accordo. Eichmann ebbe l'incarico, nell'agosto di quell'anno, di elaborare un progetto per il trasferimento di «almeno quattro milioni» di ebrei tedeschi nel Madagascar e di mettersi in contatto, pertanto, col ministero francese delle Colonie. Il finanziamento del viaggio e dell'insediamento dei deportati razziali sarebbe stato affidato a una banca europea. Ma questo piano sembrò riscuotere poco successo, nelle alte sfere del Terzo Reich: nel marzo '41 lo stesso Rosenberg, discutendo della «soluzione finale» con i suoi collaboratori, parlò di «una riserva molto lontana per la deportazione degli ebrei» senza fare il nome del Madagascar; Hitler nel giugno di quell'anno ne scrisse a Mussolini dicendo che «si potrebbe fondare uno Stato di Israele nel Madagascar» (e il commento cinico del Duce con Ciano fu: «Un'isola con molti pescicani; chissà quanti ebrei finirebbero per essere mangiati»). L'invasione della Russia mandò all'aria tutti questi piani. L'11 febbraio 1942 U ministero degli Esteri nazista, in una lettera riservata, informò le varie direzioni che «la guerra contro l'Unione Sovietica ha creato la possibilità di disporre di altri territori per la soluzione finale. Di conseguenza il Fùhrer ha deciso che gli ebrei non siano evacuati nel Madagascar ma all'Est». Tuttavia Eichmann non rimase inattivo. Proprio all'inizio di quel '42 dispiegò le sue sataniche energie nell'organizzazione della Conferenza di Wannsee che codificò lo sterminio di sei milioni di ebrei europei. Di quel genocidio tenterà invano, quando verrà processato in Israele, di scaricare la colpa su Hitler e Himmler protestandosi semplice esecutore di ordini: giustamente i giudici di Gerusalemme sentenzieranno che «Eichmann era stato il superiore di se stesso». Giuseppa Mayda