Sequestrate per l'eredità esotica
Sequestrate per l'eredità esotica Madre e figlia genovesi scomparse nelle Antille, sarebbero prigioniere di una setta Sequestrate per l'eredità esotica Una drammatica telefonata: «Siamo ostaggi, aiuto» GENOVA. «Siamo prigioniere. Aiutateci. Vorremmo partire, ma loro ce lo impediscono». Due donne genovesi, madre e figlia, da una settimana sono sequestrate da una setta misteriosa sull'isola di Curacao, nelle Antille Olandesi, in pieno Mar dei Caraibi. Bianca Reyna, 56 anni, di origine colombiana, e sua figlia Margherita Carpi, 26 anni, erano partite per l'America Centrale il 2 gennaio scorso, perché la madre adottiva di Bianca, Guillermina Henriquez, era deceduta lasciando la figlia erede universale. All'aeroporto le aveva accompagnate l'ex marito della Reyna, Enrico Carpi, 60 anni, un passato da emigrante in Colombia. «Mi avevano detto che sarebbero ritornate prima possibile sostiene l'uomo - invece il giorno dopo l'Epifania è giunta una telefonata. A casa c era anche l'altro mio figlio Giovanni. Non ho compreso se la voce fosse della madre o della figlia. La comunicazione era molto disturbata. Sono riuscito soltanto a capire che imploravano aiuto perché erano prigioniere. Poi la linea è caduta e da allora non sappiamo più niente». I familiari delle due donne, che abitano in un modesto appartamento di via Colletti 1 a Voltri, all'estremità della periferia del Ponente cittadino, si sono rivolti al ministero degli Esteri per chiedere di interve- nire al più presto. Il pomeriggio stesso del giorno in cui è giunta la misteriosa telefonata, un funzionario del dicastero ha avvisato Enrico e Giovanni Carpi di aver segnalato il caso all'ambasciata italiana del Venezuela. Ventiquattro ore dopo è giunta da Roma la prima «informazione». «Mi hanno detto di non preoccuparmi - afferma Enrico Carpi - perché si trattava soltanto di una questione di eredità. Lo so bene perché la mia ex moglie e mia figlia sono par¬ tite. Quello che non riesco a sapere è come mai non sono ancora rientrate in Italia e se davvero sono in pericolo di vita». L'uomo ha un'ipotesi precisa sulla scomparsa di Bianca e Margherita. Pensa che sull'eredità di Guillermina Henriquez abbiano cercato di mettere le mani gli esponenti di una setta religiosa di Curacao. «Tempo addietro - dice Carpi - Bianca mi ha confidato che sua madre si era avvicinata a delle persone che assistono gli anziani soli e malati. Che siano loro ad avere degli interessi sull'eredità di Guillermina?». Di una sola cosa è certo: «Sono prigioniere - dice con la voce rotta dall'emozione - altrimenti a quest'ora sarebbero già a casa». La vicenda è iniziata pochi giorni prima di Natale, quando alcuni amici della madre ultraottantenne, hanno telefonato a Bianca Reyna per dirle che la donna era ricoverata in gravi condizioni all'ospedale di Willemstad, capitale delle Antille Olandesi. Neppure una settimana dopo un'altra telefonata. Guillermina stava morendo. Chiedeva di poter rivedere, per l'ultima volta, la figlia. Bianca Reyna e Margherita hanno deciso allora di partire. Le due donne hanno telefonato una prima volta domenica 5 gennaio scorso. Hanno detto ai familiari che Guillermina era deceduta e che avrebbero fatto ritorno entro una settimana. Ma, due giorni dopo, l'ultima telefonata. «La nonna Guillermina - dice Giovanni Carpi - non era una miliardaria. Aveva lavorato per molti anni alle dipendenze di una banca olandese ed aveva accumulato una discreta fortuna. Un conto in banca, probabilmente ragguardevole e una villa acquistata a Willemstad, nell'isola di Curacao». Attilio Lugli Margherita Carpi, è scomparsa assieme alla madre Bianca Reyna nelle Antille
Luoghi citati: America Centrale, Antille Olandesi, Colombia, Genova, Italia, Roma, Venezuela, Willemstad
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