Uccisi alle porte di Firenze

Uccisi alle porte di Firenze Un imprenditore e la moglie sono stati crivellati di colpi sulla loro auto Uccisi alle porte di Firenze / killer li hanno bloccati sulla strada del Mugello Mobilitata anche la squadra speciale anti-mostro FIRENZE. «Ci sono un uomo e una donna morti e in un lago di sangue sul ciglio di una strada». L'allarme lanciato da due cacciatori di passaggio ha sconvolto la tranquilla domenica della questura fiorentina. I primi a partire sono stati gli agenti della speciale squadra antimostro, sempre in allerta. All'inizio, infatti, la mente era subito corsa a quella tragica eredità che grava sempre sulla città. Ma già dopo i primi accertamenti l'incubo di un ritorno in attività del maniaco assassino si è dissolto. Non per questo il mistero su questo duplice omicidio, la cui dinamica fa pensare a una vera e propria esecuzione, è meno fitto e gli interrogativi meno inquietanti. A cadere sotto i colpi dell'assassino o degli assassini sono stati Renzo Consigli, trentatré anni, imprenditore nel settore tessile, e sua moglie Antonietta Persiani, trentun anni, casalinga. I due coniugi abitavano in via Baracca a Novoli, un quartiere alla periferia di Firenze. Si erano sposati dieci anni fa e ora lasciano una bambina, Valentina, che compirà proprio dieci anni fra pochi giorni. Per ora resta ancora approssimativa la ricostruzione del feroce delitto. Secondo le poche informazioni fino ad ora raccolte, i due erano usciti dopo pranzo dall'abitazione di Barberino del Mugello (un paese a Nord di Firenze) dove abitano i genitori di Renzo Consigli, ai quali avevano affidato la nipotina. La coppia pare fosse diretta verso Scarperia, un altro centro della zona. Gli ultimi che li hanni visti vivi sono alcuni amici d'infanzia di Renzo (che a Barberino è nato e vi ha vissuto fino a dieci anni fa, quando si è sposato): erano da poco passate le 15 e la «Lancia Delta» grigio-metallizzato ha attraversato la piazza del paese. Da quel momento, si passa al ritrovamento dell'auto e dei corpi in via della Lora, una stradina senza sfondo nella zona industriale di Cavallina che la domenica è sempre praticamente deserta. I due corpi stesi bocconi dietro l'auto lasciata con il quadro ancora inserito, il freno a mano tirato e il tergicristallo in funzione. Una scena che si presentava agghiacciante ai soccorritori. Cosa ci facevano in quel posto, completamente fuori strada rispetto all'itinerario che normalmente si segue per raggiungere Scarperia? Si può forse ipotizzare che fossero inseguiti da qualcuno? Ad avvalorare quest'ipotesi, il fatto che l'auto era coperta di fango, come se fosse passata a forte velocità, anziché scansarla, su una grossa pozza che c'era lungo la strada e per questo Renzo Consigli sarebbe stato costretto a mettere in funzione il tergicristallo. Certo è che a un certo punto i due si sono fermati, sono scesi dall'auto o sono stati fatti scendere e quindi drammaticamente «giustiziati» con una pistola calibro 7,65 (secondo gli inquirenti proprio questo è un elemento determinante per il rientro dell'allarme-mostro; il maniaco ha infatti sempre usato una Beretta calibro 22). Renzo Consigli, probabilmente, ha anche accennato a un tentativo di difesa. Quando sono arrivati i soc- corsi, vicino alla mano aveva un cacciavite: ben poca cosa di fronte all'arma spianata del suo carnefice, ma sicuramente l'unica cosa a portata di mano per tentare una disperata difesa. Tre colpi hanno freddato Antonietta Persiani, colpita al petto, alla gola e all'addome; cinque (uno dietro l'orecchio sparato a bruciapelo) sono stati esplosi contro suo marito il quale, però, secondo quanto hanno riferito i soccorritori, non è morto sul colpo. Quando i due cacciatori hanno avvistato i corpi, erano le 16,20, l'uomo infatti respirava ancora. Con un'ambulanza è stato trasportato d'urgenza all'ospedale di Borgo San Lorenzo dov'è arrivato però già morto. Non si sa se in quel breve tragitto l'uomo era cosciente, ma sembra escluso che sia riuscito a raccontare l'accaduto, o, comunque, a fornire qualche elemento capace di orientare le indagini. «Respirava a fatica, si vedeva che ormai era spacciato», hanno riferito i soccorritori. I primi riscontri sulla vita privata delle due giovani vittime non sembrano aver fornito tracce utili a polizia e carabinieri per venire a capo di questo nuovo «giallo» fiorentino. II sostituto procuratore della Repubblica, Alessandro Crini, a cui è stata affidata l'inchiesta, per adesso non esclude alcuna ipotesi. Si sa solamente che Renzo Consigli, tempo fa, gestiva insieme ad altre persone un'azienda tessile a Calenzano (un grosso centro tra Firenze e Prato), ma che poi, pare per alcuni dissapori con gli altri soci, aveva deciso di mettersi in proprio. Francesco Matteini

Persone citate: Alessandro Crini, Antonietta Persiani, Beretta, Cavallina, Francesco Matteini, Renzo Consigli