Scuola, trasporti, tir scioperi in arrivo
Scuola, trasporti, tir scioperi in arrivo Venerdì in difficoltà ferrovie e aeroporti Scuola, trasporti, tir scioperi in arrivo ROMA. Scuola e trasporti sono ancora, in questo inizio d'anno, i settori più tormentati dai conflitti di lavoro e dagli scioperi. In un clima di crescente tensione, nella maggior parte degli istituti pubblici di istruzione si va verso il blocco degli scrutini, mentre azioni articolate dei Cobas si preannunciano nelle ferrovie e gli aeroporti rischiano la paralisi fra le 9 le 10,55 di venerdì a causa di un'agitazione del personale di Civilavia. Difficoltà si avranno al più presto anche nel trasporto locale. I sindacati sono pronti a bloccare nuovamente tram e autobus, metropolitane e autoservizi di linea per ottenere la piena applicazione dei contratti sottoscritti, messa in discussione dal taglio dei finanziamenti alle aziende. Disagi anche per gli automobilisti se le organizzazioni dei gestori delle pompe di benzina dovessero verificare il mancato rispetto, da parte del governo, degli impegni assunti prima di Natale. Ma, la minaccia più grave viene dal fronte dei tir. Migliaia di camionisti sono pronti a fermare l'intero autotrasporto di merci su strada per una settimana, dalla mezzanotte di domenica 26 gennaio alla stessa ora della domenica successiva, 2 febbraio. Si tenta di sbloccare la situazione, sebbene le probabilità appaiano per il momento piuttosto scarse. La legge di ristrutturazione del settore, presentata dal governo è ancora insabbiata tra Camera e Senato. Inoltre, dopo un bonus fiscale di 1.550 miliardi spendibili in tre tranches (nel '90, '91 e '92), gli autotrasportatori reclamano un ulteriore sgravio di 500 miliardi. «E' una necessità assoluta - sottolinea Tullio Cozzi, segretario generale dell'Unitai, una delle associazioni del settore - determinata dagli aumenti del gasolio, il più caro d' Europa. Da dicembre è aumentata l'autostrada del 4 per cento e tra breve si prevede un ritocco dei premi assicurativi». C'è, poi, la questione del valico con l'Austria, sulla quale i conducenti di tir non intendono mollare, [g. c. f.]
Persone citate: Tullio Cozzi
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