Baudo con i cassintegrati Olivetti

Baudo con i cassintegrati Olivetti Trasmessa da Ivrea la «battaglia delle arance» ma i sindacati hanno chiesto che si parlasse anche della crisi Baudo con i cassintegrati Olivetti La vertenza negli studi di «Domenica in» ROMA. Anche Pippo Baudo dice no ai 2500 licenziamenti all'Oliyetti. E da «Domenica In» lancia in diretta a 8 milioni di telespettatori un augurale «in bocca al lupo» perché «sindacati e azienda possano trovare presto un accordo che ridia speranza e tranquillità a centinaia di famiglie di una città dove è nata e cresciuta una delle più importanti aziende del Paese». Per il suo programma, ieri pomeriggio, Ivrea ha organizzato una battaglia delle arance fuori stagione. Contestata da molti, alla vigilia, «non solo perché Carnevale è ancora lontano, ma perché un'intera città rischia di essere travolta dalla crisi e non ha davvero voglia di divertirsi a tirare arance in piazza». Una contestazione che ha rischiato di sfociare in una protesta clamorosa, con i cassintegrati dell'Olivetti decisi a sfilare insieme agli arancieri davanti alle telecamere mandate a Ivrea da Baudo: «Nessuno vuole rovinare lo spettacolo di Domenica In, ma non è possibile dimenticare che proprio qui, pochi giorni fa, le telecamere della Rai hanno ripreso le delegazioni di Olivetti e sindacato fronteggiarsi dopo l'annuncio che De Benedetti considera superflui altri 2500 dipendenti» hanno avvertito i rappresentanti sindacali. Alberto Stratta, presidente socialista del Consorzio che organizza lo storico Carnevale, ha cercato allora Baudo: «Per noi l'opportunità di far conoscere la manifestazione attraverso Domenica In non va sprecata: ma da Roma deve arrivare un segnale di solidarietà verso una città che si avvia a vivere altri momenti difficili». Stratta ha chiarito la sua posizione ai sindacati: «Oggi il problema Olivetti ha bisogno della maggior amplificazione possibile» gli è stato risposto. Poco prima dell'inizio della trasmissione, Stratta si è rifatto vivo con Baudo chiedendo assicurazioni che dei 2.500 licenziamenti all'Olivetti si sarebbe parlato durante il collegamento previsto intorno alle 16. Da Roma è giunta allora la conferma definitiva: «Il nostro è un programma d'intrattenimento che non può e non deve dimenticare i problemi della gente. E quelli di chi lavora all'Olivetti sono problemi che interessano tutt'Italia» ha ripetuto Pippo Baudo agli organizzatori del Carnevale. Intanto, in piazza Ottinetti nel cuore del centro storico di Ivrea, scelta per la battaglia ad uso televisivo, l'animazione è cominciata a crescere con l'arrivo dei carri da getto e dei primi arancieri a piedi. Intorno a Stratta, solo gli organizzatori compreso il suo braccio destro, Davide Olivetti, nipote dell'in¬ gegner Adriano, una delle figure più straordinarie di industriale nell'Italia del dopoguerra. «Se arriveranno i cortei dei cassintegrati, sarò il primo a chiedere di bloccare il collegamento» ha ancora ripetuto il presidente del Consorzio, mentre sotto i portici della piazza la folla si assiepava dietro alle reti fatte piazzare dal Comune per proteggere le facciate degli edifici dal getto delle arance. Sulla piazza ha fatto capolino solo un gruppo di manifestanti della Lega Nord, guidati dal segretario provinciale Bruno Matteja: carabinieri e polizia li hanno rispediti indietro, senza incidenti. «La crisi Olivetti è solo la punta di un iceberg che rischia di trasformare una zona industrialmente forte come il Canavese in un'area depressa. Servono miliardi da Roma e non solo dimostrazioni di solidarietà» ha ripetuto Matteja raccogliendo qualche applauso. E da Roma è rimbalzata la voce di Pippo Baudo: «Noi non possiamo fare altro che sperare in una soluzione positiva della vertenza, augurandoci che il prossimo Carnevale possa essere finalmente sereno per una città che lo vive in un modo così intenso e straordinario». In piazza si è cominciato a tirare arance, una ventina di quintali fatti comprare dagli organizza¬ tori e distribuiti ad una rappresentanza di arancieri. La musica dei Pifferi, un gruppo che affonda le sue radici nella storia della manifestazione, ha cercato di ricreare il clima del Carnevale, mentre le telecamere riprendevano Lorenzo Frassy, impegnato nell'abbattere a colpi di arance alcune sagome, sullo sfondo della battaglia vera con gli «aranciai» - così li ha ribattezzati Lolita Morena l'inviata di Baudo per l'Italia protagonisti. Nel congedarsi da Ivrea, Pippo Baudo è ritornato sul problema Olivetti: «Questa prova generale della grande battaglia delle arance, non ci ha fatto di¬ menticare i problemi della città e della sua grande azienda che attendono di essere risolti». Per chiudere la parentesi sindacale dell'appuntamento di ieri, Baudo ha chiesto un applauso al pubblico dello studio: gli altoparlanti sistemati in piazza Ivrea hanno cominciato a gracchiare. Oggi di Olivetti si parlerà a Torino, nella sede della giunta regionale. Il presidente Brizio ha convocato i vertici dell'azienda, mentre giovedì, a Ivrea, si riprenderà a trattare. Ma l'intesa, auspicata da Pippo Baudo, è ancora troppo lontana. Guido Nova ria A sinistra, Alberto Stratta organizzatore della festa tipica del carnevale di Ivrea Sopra, Pippo Baudo A destra, la manifestazione di protesta della Lega Nord che ha creato qualche problema al collegamento con la Rai