Baggio una carica da due punti di Bruno Bernardi

Baggio, una carica da due punti Dopo il risveglio col Parma, anche a Cagliari il fantasista vuole guidare la Juve al successo Baggio, una carica da due punti «Se lasciamo altro spazio alMilan possiamo dire addio ai sogni» «Ma i rossoneri non siano tanto sicuri di aver già vinto a Verona» CAGLIARI DAL NOSTRO INVIATO Nell'isola c'è quasi aria di primavera e Roberto Baggio, che ha dato segni di risveglio nella fredda Torino sette giorni fa segnando un gran gol decisivo al Parma, potrebbe trovare il clima giusto per far germogliare tutte le migliori virtù. Se lo agurano Boniperti e Trapattoni, consapevoli che, quella di Cagliari, è una tappa delicata. La Juventus non può permettersi il lusso di perdere altro terreno nei confronti del Milan. Il Cagliari è inguaiato dopo la sconfitta di Bari ma privo del suo cannoniere, Fonseca, l'uomo più pericoloso con il connazionale Francescoli. L'uruguaiano ha una gran voglia di prendersi una rivincita sulla Signora che l'aveva prima sedotto e poi abbandonato 4 anni fa quando giocava in Francia. Ma Baggio, senza sottovalutare gli avversari e la spinta del pubblico (40.000 persone), non crede che i sardi possano fermare la rincorsa della Juventus. «Se vogliamo lo scudetto dobbiamo tornare a casa con 2 punti», dice. E' più dura per voi o per il Milan? Per noi sarà difficilissima. Conosco bene Mazzone e so che caricherà a dovere i suoi uomini. Ma non sarà facile neanche per la capolista. Se pensi d'aver vinto in partenza rischi di prendere bastonate. La nostra speranza è di arrivare allo scontro diretto del 9 febbraio a San Siro dimezzando l'attuale distacco. Allora sarà uno spareggio in cui ci giocheremo tutto. Il Milan strapazza il Napoli, voi soffrite con il Parma ma vincete e restate a due punti. Classifica bugiarda? Se siamo fortunati, come dicono alcuni, è perché ce lo meritiamo. Se siamo a -2 dal Milan qualcosa di positivo l'abbiamo fatto e l'abbiamo cercato. Senza l'autorete di Carrera al 91', lo squadrone di Capello avrebbe perso a Torino e ora saremmo pari. Si parla tanto di Juve fortunata, però la sorte all'andata fu alleata dei rossoneri. Ventotto gol il Milan, diciotto la Juventus, sette quelli subiti da entrambe. La differenza è nello schema o negli uomini? Giochiamo in modo diverso. E con il nostro modo cercheremo di percorrere più strada possibile. Alla fine vedremo s ; il Milan sarà più bravo ad arrivare davanti a noi. Con il Parma abbiamo costruito 4 occasioni, 2 con Sobillaci che si è presentato davanti al portiere e, dopo l'l-0, una con Kohler e l'altra con Julio Cesar che non mi ha restituito a dovere il pallone, altrimenti sarebbe finita 2-0. E nessuno avrebbe parlato di fortuna. D'accordo, ma con il Parma, per sbloccare il risultato, c'è voluta una sua prodezza, con un destro da 25 metri. Perché non tirate con maggior frequenza da fuori area? E' vero, dovremmo provarci poiché non mancano buoni tiratori, anche se la nostra manovra prevede lo sfruttamento delle fasce laterali ed i cross per la testa di Casiraghi. Che Baggio vedremo al Sant'Elia? Entusiasta. Il gol ti dà morale. Ma c'è una crescita anche di quella condizione fisica che lo stiramento muscolare di Bari, la ricaduta con il Napoli e la distorsione alla caviglia con la Roma mi avevano fatto smarrire. In allenamento ho raddoppiato l'impegno per recuperare la forma, ma è la partita che ti dà il ritmo. Se sei all'80 per cento tutto ti riesce difficile, perfino saltare un avversario a metà campo o fare un passaggio elementare. E quando ti sblocchi vai in... discesa. Un simile Baggio si tirerebbe ancora indietro a Firenze di fronte ad un rigore a favore? Ma siete sicuri che lo fischieranno, questo rigore? Una cosa è certa: a Firenze sia io che la Juventus avremo vita dura. E dopo Firenze discuterà con Boniperti il suo futuro? Non vedo perché dovrei farlo proprio dopo aver affrontato la Fiorentina. C'è tempo. Significa che lei ha dubbi? Il contrario. Se c'è l'intenzione di parlare è perché esiste la voglia, da parte mia e della società, di prolungare il contratto oltre il '94. Basterà trovare l'accordo. Bruno Bernardi Stefano Tacconi ha deciso che parlerà delle sue decisioni soltanto a primavera