«Se io sono un killer, cos'è Baresi?» di Fabio Vergnano

«Se io sono un killer, cos'è Baresi?» Dopo 5 giornate di squalifica, un Bruno polemico torna nel Toro che ospita l'Atalanta «Se io sono un killer, cos'è Baresi?» «Non ho mai fatto male a nessuno, lui fa entrate da codice penale» «Da questa vicenda non esco vincitore, ma nemmeno sconfitto» TORINO. Il castigo è stalo lungo. Cinquantasei giorni, un'eternità. Ma Pasquale Bruno non ha perso neppure un grammo della propria rabbia, della voglia di dimostrare al mondo intero che lui è tutto meno che un killer. Mondonico gli getta subito le braccia al collo. Contro l'Atalanta esclude Benedetti pur di fare posto al difensore. E' sicuro che giocherà tranquillo, senza condizionamenti. E Bruno non lo smentisce e soprattutto non si smentisce, dimostrando che cinque giornate di squalifica non hanno scalfito il suo gusto per il paradosso. La cosa sconcertante è che da colpevole Bruno sia diventato un martire, un simbolo dell'ingiustizia. In questo periodo trascorso lontano dai campi, la sua popolarità è aumentata ed in molti si sono dati da fare per consolarlo in fretta. Ma è giusto secondo lei che la punizione si sia trasformata in gratificazione. La gente ha capito e mi ha difeso. Così il tentativo di chi voleva distruggermi come uomo e come giocatore è fallito. Le accuse si sono ritorte contro i miei detrattori come un boomerang. Non è colpa mia se in questi mesi si è parlato molto di me. Io esco da questa vicenda non da vincitore, ma neppure da sconfitto. Quindi sbaglia chi la definisce un giocatore cattivo. Io non sono un killer. Nella mia carriera non ho mai rotto gam- be o picchiato gli avversari in maniera scientifica. A volte esagero in certi atteggiamenti sul campo, ma ho un temperamento particolare. I giocatori che picchiano andate a cercarli altrove. Avete mai fatto caso come mena Franco Baresi. Certe sue entrate sono da codice penale. Eppure lui non è un killer, ma un fenomeno. Nel calcio è difficile togliersi di dosso certe etichette. Dopo la stangata ha pensato di chiudere con il calcio? Ho pensato a tutto, anche a quello. Poi è stato proprio l'affetto della gente ad aiutarmi a superare i momenti più difficili. Non avete idea degli attestati di stima che ho ricevuto da ogni parte d'Italia. E non soltanto da tifosi granata. Mi hanno scritto anche i sostenitori del Genoa e della Fiorentina. Ho ricevuto lettere dalla Bulgaria e dalla Danimarca. Un anziano tifoso del Toro mi ha commosso paragonandomi a Ferrini. Quasi quasi uno è tentato di riprovarci. Non scherziamo. So soltanto io quello che ho provato. E poi non pensate a cosa mi attende adesso? Se è vero che molti hanno capito, ci sarà una massa di persone pronte a massacrarmi appena entro in uno stadio. Così se prima mi fischiavano durante la partita, ora mi beccheranno anche prima e dopo. Male che vada si consolerà con la tv che le ha già spalancato le porte. Esperienza interessante quella del commentatore televisivo. Spero di poterla ripetere e chissà che il mio futuro post calcistico non sia proprio davanti ad un microfono. La parlantina non mi manca. Ma negli ultimi tempi ho ricevuto altre offerte allettanti. Mi vogliono in Giappone ed altre società italiane come Sampdoria e Fiorentina mi hanno già offerto un posto. Borsano però ha detto che il Toro del futuro conta molto su gente come lei e Policano, a patto che sappiate calmarvi un poco. Al presidente ho promesso il massimo impegno. Gli ho detto che tante attenzioni fanno piacere, che sono disposto a firma- re a vita per il Torino. Non vedo l'ora di ripartire. E' stato difficile allenarsi con concentrazione sapendo di non giocare la domenica, ma ormai il grande momento è arrivato. Purtroppo oltre alla squalifica mi hanno rifilato anche una diffida, così al primo cartellino giallo finirò in tribuna. Dovrà diventare davvero un angioletto. Pasquale 'o animale sarà soltanto un ricordo? Questo soprannome non mi è mai piaciuto. Io sono Diabolik, non lo sapevate? Mi hanno sempre chiamato così, amici, parenti ed avversari. Tutta colpa del mio taglio di capelli. Fabio Vergnano Bruno in lacrime: è la scena conclusiva del derby, l'ultima partita disputata dal difensore granata in campionato. Oggi il rientro

Persone citate: Benedetti, Borsano, Ferrini, Franco Baresi, Mondonico, Pasquale Bruno, Policano

Luoghi citati: Bulgaria, Danimarca, Giappone, Italia, Torino