Baresi ottimista a Verona

Baresi ottimista a Verona Baresi ottimista a Verona «Le assenze non preoccupano i sostituti sono tutti eccellenti» VERONA DAL NOSTRO INVIATO Ha le gambe molli Buud Gullit ma il gigante olandese non si arrende. Andrà in panchina pronto a dare una mano qualora Verona dovesse rivelarsi ancora una volta fatale, secondo tradizione, per il Milan. Capello in settimana è stato messo in disparte dal giudice sportivo: è stato infatti l'avvocato della Lega con le sue sentenze a impostare la formazione della capolista togliendo di mezzo Tassotti, Albertini e Costacurta. Al resto ha pensato il mal di stagione capace di condizionare Gullit per una settimana. Via libera, dunque, al Milan di Donadoni, quello che ha travolto il Napoli, con le varianti rappresentate da Filippo Galli, che non è una novità, e da Gambaro, l'ex tuttofare del Parma. Ora che indossa la mitica maglia di Bivera, quel numero 10 che dovrebbe essere indossato soltanto dai campioni «doc», Donadoni non sembra disposto a rinunciarvi. Anche perché sa che dietro l'angolo c'è don Arrigo che lo aspetta e anche alla maglia azzurra Donadoni tiene tantissimo. «E' il momento di dimostrare - dice Donadoni - che sono tornato quello di un tempo, con la possibilità di essere utile anche per la Nazionale. Non ho certo rinunciato alla maglia azzurra così come sono disposto a restare a vita al Milan qualora, s'intende, mi vengano fornite le giuste garanzie. La società è pronta a rinnovarmi il contratto sino al '95 ed io sono disponibile. Parlerò col presidente, poi vedremo». E' già qualcosa di più di un'apertura anche se da diversi luoghi, Napoli in testa, canta insistentemente la sirena del mercato. La vera novità odierna sarà costituita in pratica dalla presenza in squadra di Gambaro, difensore che ama attaccare, anche se i suoi gol quando giocava nel Parma sono stati rari. Ai nuovi compagni rossoneri non è piaciuta molto, inizialmente, la sua eccessiva tendenza ad avanzare, a lasciare libera la sua zona, a differenza dell'attenta guardia che riesce a fare Tassotti, pur dovendo impostare il gioco di rimessa. «Oramai - precisa Gambaro credo di avere capito cosa ci si aspetta dal sottoscritto. Ho davanti a me una grande occasione e non voglio sprecarla, farò il possibile per non fallire la prova, anche se Verona non è un campo facile perché la squadra di Fascetti vale molto di più di quanto dica la sua classifica». Senza Gullit, Tassotti, Albertini e Costacurta, privata di quattro uomini così importanti, qualunque società si agiterebbe, metterebbe le mani avanti alla ricerca di un alibi. Ma queste non sono cose da Milan, come precisa capitan Baresi pronto a dirigere un'orchestra diversa dal solito: «Gambaro può fare il lavoro di Tassotti, è stato preso apposta, e Filippo Galli è più collaudato di chiunque altro. Ancelotti lo conosciamo fin troppo: ecco perché a Verona giocherà il Milan di sempre con le stesse ambizioni, ma senza illusioni. Noi affrontiamo ogni partita come se il campionato fosse all'inizio; ricominciamo da capo senza farci esaltare o condizionare dalla classifica o dalla situazione degli avversari». Sono parole da gran capitano. Baresi sa benissimo che oggi la sua squadra è attesa da un campo molto difficile, senza dovere rivangare quanto è capitato in passato. Buon ultimo il pomeriggio in cui il Milan fu diretto da Lo Bello con Sacchi e gli olandesi mandati in castigo negli spogliatoi e con loro buona parte dell'atteso e forse meritato scudetto. Lo sanno anche i dirigenti delle due società e le forze dell'ordine, tutti impegnati perché sia una giornata di calcio e non di calci. Taveggia è a letto influenzato ma ha ugualmente impostato col collega veronese Giuliani una strategia comune. Anche gli ultras delle due parti hanno famigliarizzato, almeno a parole. Certo, controllare 42 mila tifosi, di cui una piccola parte a rischio, non sarà facile ma il migliaio di rappresentanti delle forze dell'ordine messo in preallarme dovrebbe bastare. Almeno è l'augurio di quasi tutti. Giorgio GandoHi

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