Un raid di piromani in Sardegna di C. G.

Un raid di piromani in Sardegna Danni: 3 miliardi Un raid di piromani in Sardegna CAGLIARI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Hanno percorso durante la notte il paese come una squadracela, accendendo una decina di roghi: a Santadi, poco più di 5000 abitanti, una sessantina di chilometri da Cagliari, le fiamme hanno danneggiato irrimediabilmente la nuova ala del municipio, distrutto l'autorimessa comunale, il mercato civico, cassonetti per i rifiuti. I teppisti hanno lasciato due firme, una quasi di certo depistante (hanno appeso alla porta della chiesa la coroncina strappata alla statua della Vergine che sorge nella piazza principale), l'altra inequivocabile: una volpe uccisa e lasciata a penzolare a testa in giù nella pensilina alla fermata dei bus. Un messaggio chiarissimo nel linguaggio delle campagne: volpe a testa in giù uguale fuoco. II bilancio del raid cui hanno partecipato varie persone è gravissimo: almeno 3 miliardi di danni d'autoparco, una decina di mezzi, compreso un escavatore, non esiste più). Ma è più grave il consuntivo sul piano morale: un paese svegliato nel cuore della notte dalle sirene dei mezzi dei vigili del fuoco ha scoperto d'essere alla mercè di una banda che aveva colpito anche un mese fa, quando si era «accontentata» di rubare dal municipio la cassaforte (all'interno poche centinaia di migliaia di lire) e un pacco di carte d'identità in bianco. Gli incendi che hanno devastato Santadi denunciano l'aggravarsi del clima nelle zone interne della Sardegna: una catena quasi ininterrotta di attentati contro carabinieri e agenti, oltre che nei confronti di amministratori pubblici, è stata registrata negli ultimi mesi. Segnali sempre più frequenti di un malessere di cui si fatica a comprendere le ragioni. Spesso è sufficiente uno sgarbo, un'incomprensione per innescare tremende vendette. E' accaduto forse così anche a Santadi, dove la molla che ha scatenato i piromani è stata probabilmente la decisione dell'amministrazione civica di regolamentare il prelievo di legname (pagato dagli acquirenti a un prezzo quasi simbolico) da una foresta. Se è incerto il movente, non vi sono dubbi sull'obiettivo, il Comune, retto da una giunta anomala capeggiata dal socialista Giampaolo Puddu e composta da democristiani, sardisti, comunisti e, appunto, socialisti (all'opposizione vi sono parte della de e il resto del psi). Ieri mattina, a poche ore dal rogo, il sindaco ha convocato il consiglio comunale che si è svolto nell'androne del municipio e che si è concluso con l'approvazione di un documento di solidarietà alla giunta. «Non me ne andrò, resterò al mio posto a combattere», ha detto Giampaolo Puddu. «Ma è necessario che anche altri facciano la loro parte. Gli amministratori locali non possono venire a capo da soli di una criminalità sempre più arrogante». [c. g.]

Persone citate: Giampaolo Puddu

Luoghi citati: Cagliari, Santadi, Sardegna