Alla ricerca dei pacifisti nella ex Jugoslavia in fiamme di Oreste Del Buono

Morire perché manca una ringhiera RISPONDE O.d.B. Morire perché manca una ringhiera Quando ho saputo che è morto un ragazzo nel mio paese, sono diventato triste. Ma chi non è triste quando si parla di morte. Quando si pensa che si poteva evitare. Qual è il valore di una vita? Immenso. Alcuni anni fa un altro ragazzo morì cadendo da quel muro maledetto (nel mio paese San Giovanni in Fiore, Cs), la zona dove i giovani s'incontrano, passeggiano è formata da una strada che sovrasta la strada sottostante di 10 metri, e non ci sono ringhiere, protezioni, ma solo un muriciattolo di appena un metro... Nino Spadafora, Cuneo GENTILE signor Spadafora, la ringrazio per la sua lettera accorata e commovente. Lei non pronuncia tirate contro la società in cui viviamo, ma, raccontando un fatto di cronaca avvenuto dalle sue parti, trascurato da tanti, troppi giornali (e raccontandolo con estrema semplicità e commovente candore) ha il pregio di indurre tutti alla riflessione. «Quel ragazzo era uscito per fare una passeggiata, incontrare gli amici. Ha trovato la morte (è scivolato ed è caduto da quel muro per 10 metri). La mamma non ci crede, nessuno ci può credere, che si possa morire in questo modo, lo sono incazzato perché ne era già morto uno così, due morti che si potevano, e si dovevano, evitare. Perché coloro che potevano fare qualcosa non l'hanno fatto? E' la seconda vita che hanno sulla Moperchéuna rin rire manca ghiera coscienza. Ma hanno coscienza loro (gli amministratori)? Una ringhiera, una semplice ringhiera avrebbe (forse) salvato tutto. Si fanno ancora problemi nel nostro Paese per una stupida ringhiera. Sì! Il nostro bel Paese è emancipato! Macché! E' rimasto all'era del Medioevo. All'era della ringhiera. Chi colmerà il vuoto di queste due giovani vite?». Gentile signor Spadafora, lei aggiunge in un poscritto: «Signor Oreste, io non la conosco personalmente così come non conoscevo personalmente questo ragazzo (26 anni) che è morto il 22 dicembre, la prego faccia qualcosa». Quello che sono in grado di fare è di dare la maggiore risonanza possibile alla sua lettera. Ma è lei, comunque, che ha fatto con la sua lettera qualcosa per me, per noi tutti. Ci ha ricordato che non si deve rinunciare a denunciare ogni stortura di cui veniamo a conoscenza. Indignarsi per le grandi ingiustizie, per i grandi orrori è giusto, ma troppo spesso pare esaurirsi in un esercizio di retorica, un'esibizione di perbenismo. Meno gratificante e meno esaltante, ma più utile, anzi addirittura necessario, è, invece, denunciare le piccole ma dolorose emergenze di cronaca, e firmare con nome e cognome la denuncia. Oreste del Buono

Persone citate: Cuneo, Nino Spadafora, Spadafora

Luoghi citati: San Giovanni In Fiore