Bombe sull'ultima tregua
Bombe sull'ultima tregua Bombe sull'ultima tregua L'Armata attacca una città croata ZAGABRIA NOSTRO SERVIZIO Le violazioni sempre più aperte rischiano di incrinare seriamente l'ultima tregua croata firmata il 2 gennaio a Sarajevo. Dopo le sparatorie sporadiche dei primi giorni, ieri le truppe serbo-federali hanno attaccato con l'artiglieria pesante la cittadina di Sunja, sul fronte della Bania. Trenta granate sono cadute sulla città mentre la fanteria tentava di occupare la locale stazione ferroviaria. Testimoni dell'attacco sono stati gli osservatori della Cee che avevano ripreso poco prima le loro attività interrotte in seguito all'abbattimento dell'elicottero della missione. Quasi contemporaneamente nella vicina Petrinja, occupata dall'esercito, è stato avvistato lo spostamento di una colonna di carri. Le manovre dei militari con nuovi raggruppamenti di truppe lungo tutti i fronti di battaglia della Croazia si stanno intensificando nelle ultime ore accrescendo i dubbi sulle vere intenzioni dell'Armata jugoslava. Anche se il cessate il fuoco continua a reggere nella zona di Osijek - nella capitale della Slavonia stanno infatti rientrando molti profughi nella vicina Baranja controllata dai riservisti serbi e dai reparti cetnici gli elicotteri dell'esercito continuano a scaricare nuove armi e munizioni. Lo stesso accade in Slavonia orientale dove continuano a giungere nuovi camion militari carichi di armi. Alcune decine di colpi di mortaio in Lika, nei pressi di Gospic, sembrano confermare che gli scontri stanno per riaccendersi anche in quella n "ione. Mentre .ma commissione dell'aviazione militare italiana ha ispezionato il luogo dell'abbattimento dell'elicottero della Cee, nella capitale croata il portavoce degli osservatori europei ha annunciato la ripresa delle attività della missione e la riunione di oggi tra i rappresentanti dell'armata federale e le forze croate a Pecs, in Ungheria. Mercoledì prossimo, in Croazia arriveranno anche i primi 50 ufficiali Onu. La tensione continua a crescere anche in Bosnia. La presidenza della Repubblica ha giudicato anticostituzionale la decisione adottata dal cosiddetto Parlamento serbo di Sarajevo di proclamare la Repubblica bosniaca del popolo serbo. Ingrid Badurina
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