«Capitan Uncino ferisce gli handicappati» di Lorenzo Soria

«Capitan Uncino ferisce gli handicappati» «Con quella protesi Dustin Hoflman spaventa i bambini». Proteste anche contro Redford e Douglas «Capitan Uncino ferisce gli handicappati» Contestato in America «Hook», ultimo film del regista Spielberg LOS ANGELES. Steven Spielberg alle critiche ormai è abituato. Se fa film di pura evasione gli chiedono che cosa aspetta a crescere. Se li fa «seri» lo invitano a fare altri «E.T.». Anche con «Hook», la sua versione di Peter Pan che si avvia a superare la soglia dei cento milioni di dollari d'incasso, se ne è sentite dire di tutti i colori. Ma una lettera così non se l'aspettava. «Caro signor Spielberg, sono preoccupato per l'effetto negativo che questo film avrà sull'atteggiamento del pubblico verso le persone handicappate», gli ha scritto Ira Zimmerman, rappresentante di un'associazione di balbuzienti. La missiva prosegue ricordando a Spielberg che «i bambini si tirano indietro impauriti quando incontrano persone che portano un uncino al posto della mano» e chiedendogli, come minimo, di legare il lancio di «Hook» a una campagna promozionale per l'assunzione di persone handicappate. La colpa del regista, in altre parole, è stata quella di aver rappresentato Ca¬ pitan Uncino (interpretato nel film da Dustin Hoffman) con un uncino. Spielberg si è trovato addosso l'infamante imputazione di non essere stato «politicamente corretto». Ma è in buona compagnia. Oltre ai balbuzienti e agli handicappati insorgono un po' tutti. Gli indiani hanno protestato con Robert Redford perché nel suo nuovo film, «Dark Wind», ha scelto un protagonista che è Che- rokee solo in parte. Anche «Balla coi lupi» non è sembrato «politicamente corretto» a Bonnie Paradise, direttrice dell'American Indian Registry, che ha chiesto: «Quando verremo rappresentati come indiani felici?». Infine i gay sono riusciti a bloccare per giorni Michael Douglas e la produzione di «Basic instinct» perché uno dei «cattivi» era una lesbica. A Hollywood Zimmerman e gli altri controllori della «correttezza» dei film riescono ad entrare nei set, a discutere in anticipo le sceneggiature o ad avere, comunque, delle «spie» dall'interno che passano loro le informazioni. Molti, ormai, vedono in tutto ciò il rischio di arrivare alla censura preventiva e a eccessi quasi ridicoli. In una scena di «Zanna bianca» un lupo doveva attaccare un uomo. Ma quelli della Human Society hanno protestato sostenendo che questo sarebbe stato un messaggio anti-lupi finché la scena è stata cambiata. Lorenzo Soria CapitanUndno

Luoghi citati: America, Hollywood, Los Angeles