CANTAUTORI di G. Fer.

CANTAUTORI CANTAUTORI L'antologia di Maolucci Una chitarra e tante idee E c'è anche Enzo Maolucci. Rendiamo onore ai musicisti di una Torino che non è la «provincia addormentata» che alcuni pretendono. Poco ascoltata, forse; certo discriminata dal business discografico dell'asse Roma-Milano. Però, i fermenti ci sono. E c'erano. Enzo Maolucci è stato un protagonista mancato, e nonostante ciò - o grazie a ciò - un cantautore più significativo e «serio» di tanti che hanno conquistato il successo di massa. Oggi Enzo Maolucci sembra aver rinunciato all'attività musicale. Si occupa di survival. Però qualche voglia gli dev'essere rimasta: e infatti ha raccolto in un compact sterminato (quasi ottanta minuti di canzoni) una personale antologia di dieci anni di milizia cantautorale. Il ed, pubblicato dall'etichetta Augusta Records, s'intitola «Generazione mia»: una scelta su quattro album («L'industria dell'obbligo» del '76, «Barbari e bar» del '78, «Immaginata» dell'82, «Tropico del cancro» dell'85), più brani usciti soltanto su 45 giri. Di rado recensiamo dischi: il più delle volte, tacere è bello e pietoso. Stavolta sono invece d'obbligo la segnalazione, e il rispetto. Maolucci s'è voluto togliere lo sfizio: ha osato mettere il proprio lavoro antico alla prova dei tempi nuovi. Quando scriveva era in anticipo, e infatti oggi le canzoni dell'artista torinese appaiono di straordinaria attualità: un disco che consigliamo non tanto ai nostalgici di un mitizzabile passato, bensì ai giovani: scoprano che cosa si può fare, con una chitarra e qualche idea intelligente. O credete che ci sia soltanto Masini? [g. fer.]

Persone citate: Enzo Maolucci, Maolucci, Masini

Luoghi citati: Milano, Roma