L'UTOPIA AMERICANA Teatro cinema e musica appuntamenti a stelle e strisce

L'UTOPIA AMERICANA RASSEGNE L'UTOPIA AMERICANA Teatro, cinema e musica appuntamenti a stelle e strisce ACCOMPAGNA la mostra «Arte Americana '30'70», che si apre sabato 11 gennaio al Lingotto, un fitto cartellone di iniziative dal titolo «Utopia Americana». Promosso dall'Assessorato alla Cultura della Regione proporrà musica, teatro, danza e cinema. Ad aprire le manifestazioni come riferiamo nella pagina accanto sarà, il 10 e TU gennaio al Regio, la danza. Teatro, musica e cinema terranno invece banco dal 24 gennaio al 5 maggio. Vediamo settore per settore gli appuntamenti della lunga kermesse a stelle e strisce. Living e Bread La rassegna teatrale è stata curata dal Cabaret Voltaire, su progetto di Edoardo Fadini. «La scelta dei gruppi e degli operatori americani - spiega Fadini vuole offrire una sintesi del percorso dell'Avanguardia Americana dall'inizio degli Anni 50 ad oggi, pur tenendo conto delle premesse storiche sulle quali si è basata la grande riforma linguistica ed estetica del periodo considerato». La rassegna si articola in due filoni: ci saranno da un lato spettacoli e performances e dall'altro conferenze, incontri pubblici, seminari e workshop. Il cartellone degli spettacoli si apre il 24 gennaio al Regio con una serata che vede Philip Glass accompagnare al piano il poeta Alien Ginsberg. Sarà poi Michael Kirby a portare nella Sala del Cabaret Voltaire il suo «The desorder of decadence». Michael Schechner e il New Perfomer Group saranno di scena dal 18 al 23 febbraio in un luogo da definire. Un happening di Allan Kaprow è in programma dal 27 al 29 febbraio al Network di via Pomba. Il Bread and Puppet approda il 3 e il 4 marzo al Palazzetto dello Sport con la sua contro-celebrazione colombiana «Christopher Colombus: The New World Order». John Vaccaro, fondatore della Play-House of the Ridicolous propone al Cabaret Voltaire il 18 marzo «Beyond the Absurd, We Are Absolutely Ridicolous». Il Living Theatre ritorna nella Sala ! di via Cavour dal 24 al 29 marzo 1 con «The Zero Method». Infine Red Grooms chiude dal 7 al 16 jprile con le perfomance «Hot I Water» e «The Burning Building». Affiancherà il tutto «Ho fatto un sogno» ovvero «American Cream, memorie di una New York Anni Sessanta», una settimana di eventi disseminati nell'arco in tre mesi, a cura di Franco Quadri. Ulteriori informazioni al Cabaret Voltaire, tel. 54.14.38. Apre Reich La sezione musica di «Utopia Americana» è stata curata da Gianpiero Gallina e Renzo Pognant Gros della Fritzltaliana. «Il programma da noi proposto dice Gallina - offre una sintesi della musica innovativa e d'avanguardia americana con alcune escursioni di documentazione storica». Si inizia il 4 marzo al Rsgio con Steve Reich, compositore performer. Presenterà alcune sue storiche composizioni («Drumming», «Piano Phase») e i suoi lavori più recenti. Seguiranno i concerti di Michael Galasso, violinista e compositore, già collaboratore di Robert Wilson (il 16 marzo allo Juvarra), e Pauline Oliveros tra le figure femminili storiche dell'avan- guardia (il 24 marzo allo Juvarra). Il 26 marzo al teatro Nuovo approderà «The Great American Indian Dancers», un gruppo che raccoglie elementi di varie tribù indiane, in un programma di danze e musiche tradizionali («nell'anno delle celebrazioni colombiane - spiega Gallina non potevamo ignorare coloro che per primi fecero musica in America»). Il 31 marzo al Massimo ci sarà una lezione/ascolto sulla musica e la figura di Thelonius Monk tenuta da Steve Lacy. Il 4 aprile al Regio è in cartellone una grande serata dal titolo «Percussion Unlimited», consacrata al ruolo centrale che le percussioni hanno avuto nella musica afroameriacana. Ci sarà anche Max Roach, con M' Boom, il suo gruppo di percussionisti. Un altro grande d'Oltreoceano, Don Cherry, esponente del free jazz Anni 60, presenterà il 7 aprile al Nuovo il suo progetto Molti Kulti. Il 23 aprile allo Juvarra sarà la volta di David Berhman e Ben Neill. Chiuderà la rassegna il 5 maggio, al Nuovo, il concerto del gruppo Naked City di John Zorn, figura emergente della nuova musica americana. 150 film Il Museo Nazionale del Cinema ha organizzato per «Utopia Americana» una grande retrospettiva del cinema americano dall'avanguardia storica all'underground sino alla nuova sperimentazione, intesa a costruire il percorso essenziale della ricerca filmica off Hollywood dagli Anni 20 ad oggi. «Si tratterà - afferma Paolo Bertetto, curatore della rassegna - della più ampia manifestazione organizzata in Europa sull'altro cinema americano: proporrà infatti 150 film, quattro personali dedicate a Maya Deren, Jonas Mekas, Kenneth Anger, Stan Brakhage, un colloquio internazionale e un ampio catalogo». La retrospettiva si svolgerà al Massimo dal 5 al 22 marzo e sarà accompagnata da un colloquio sull'avanguardia cinematografica con la partecipazione di autori e critici fra cui Mekas, Anger, Sitney e Gartenberg. La Rai La kermesse a stelle e strisce vede anche la partecipazione dell'Orchestra Rai di Torino, che terrà due concerti. Il primo (il 12 marzo, con replica il 13) proporrà al pubbico il «Lilacs Requiem» di Paul Hindemith. Con quest'opera, scritta nel '46, Hindemith, sul punto di prendere la cittadinanza americana, rende omaggio ai caduti della guerra. Il Requiem fu composto sui versi dell'ode di Walt Whitman «When Lilacs last in the Door-yard Bllom'd», scritta per onorare la memoria del presidente Lincoln. Il Requiem di Hindemith verrà diretto dal maestro Janos Fùrst e si avvarrà del contributo del baritono Benjamin Luxon e del soprano Gabriele Schreckenbach. Allo stesso concetto di monumentalità classicheggiante si ispira anche il secondo concerto (giovedì 19 marzo, con replica il 20), in cui sarà eseguita, per la prima volta a Torino, la terza sinfonia di Aaron Copland, nel primo anniversario della morte del compositore americano. Dirige Geòrgy Gyorivany-Rath. [r. mol.l In alto la compagnia del Living Theatre in uno spettacolo. Nella foto in basso Philip Glass

Luoghi citati: Europa, Hollywood, Lincoln, New York, Torino