MESSINA, UN CLASSICO Alla Promotrice l'antologica per i 91 anni dello scultore

MESSINA, UN CLASSICO ARTE MESSINA, UN CLASSICO Alla Promotrice l'antologica per i91 anni dello scultore FRANCESCO Messina dimostra che si può essere nel nostro secolo e oggi grandi scultori di corpi e volti senza deformare, distorcere, straziare i dati della realtà: anzi attenendosi ad essi con uno scrupolo che non aggiunge neppure una grinza o una ruga, come nelle stupende teste di artisti amici (Fontana, Tosi, Bacchelli. Chiara...). Sembrerebbe che tutta la isterica furia deformatrice dell'arte moderna sia passata senza far danno sulla testa di questo scultore nostrano, italiano e classico, strettamente collegato con la bottega di Donatello e che, tra i moderni, una distratta occhiata forse ha buttato a Rodin (si veda il Cristoforo Colombo, il Marciatore...). E' questo, per qualcuno che vorrebbero la storia dell'arte a senso unico, lo «scandalo» di Messina: che possa permettersi di esistere uno scultore così, quando abbiamo un Moore, un Arp...Mentre si potrebbe pensare al contrario, che sia scandaloso avere Moore e Arp e normale avere Messina... Antologica ammirevole, da vedere e gustare preferibilmente in mattinata, quando c'è poca gente. Si prenda, allora, appena entrati sulla sinistra inmodo da gustare molte sale di scultura prima di precipitare in quel baratro del cattivo gusto e della goffaggine che sono le sale della grafica variamente colorata. Ma nessuno (nessun vero amico, intendo) ha mai detto a Francesco Messina che è scultore, grandissimo, quanto mediocre, pessimo pittore egli sia irrimediabilmente? E, di conseguenza, nessuno gli hai mai consigliato di ridurre al minimo l'esposizione di questi fogli? In arte si dà questo mistero: che uno possa in un certo mezzo andare al vertice e cadere nella bassezza con un altro mezzo che non gli è congeniale; e ancor più misterioso è l'eccellere per un certo tempo, un periodo, e poi precipitare magari per vent'anni o per sempre. Uno non è genio con ogni attrezzo e in qualsiasi momento: certo Messina con le matite colorate rasenta il kitsch. Ma quanto è bravo con il bronzo! Ha una sensibilità nelle mani che gli fa dar vibrazioni alle masse e alle superfici senza mai eccedere, strafare. Guar- diamo il suo bambino «galletto», il suo ragazzino che pesca (che ricorda quelli, egualmente vibranti, di Gemito), le innumerevoli danzatrici, le moderne ragazze in blue jeans oppure nude, così bilanciate nei pesi, nelle torsioni, nell'abbandono. Una profonda gioia accompagna il visitatore che contempla le statue di questo artigiano-artista, privo di intellettualismi e cui la cultura non ha reso cattivi servizi, salvo spingerlo a fare quelle goffe litografie mal colorate di cui dicevamo. Ma è un peccato che gli perdoniamo, che dobbiamo perdonargli, se pensiamo all'immane lavoro di questo ragazzo nato poverissimo e che un po' alla volta riesce a diventare scultore di professione e che oggi, a 91 anni, si merita un lungo applauso. Un ragazzo che diventa artista ogni volta che cerca di catturare lo scatto di un muscolo nella plastilina o nella cera, la curva nervosa di una natica o quella più riposata di una mammella con una verità che non è mai realismo crudo, ma realismo poetico. E la perfetta somiglianza dei volti nei ritratti, ottenuta con una semplicità meravigliosa, com'era quella degli antichi romani scultori e come oggi non è dato che a pochissimi. Bene ha fatto Messina a rimanere aderente al dato reale che anche negli animali (in mostra c'è un gatto e un cane) lo spinge ad essere asciutto e realista; dove ciò (per fortuna di rado) viene meno, come nel grande stallone rovesciato, rimane la meraviglia per la bravura ma la poesia tende a passare. Poesia che è sempre salvata dall'osservazione del dato di realtà, del muscolo, del nervo, della piega dell'arto anche quando il soggetto potrebbe essere diventato stucchevole nel suo ripetersi, nel suo dissociarsi dai problemi del mondo, nell'essere un po' fatuo e gratuito. Questa capacità a scorgere soluzioni da scultore pone al sicuro Messina da molte accuse, a volte pertinenti in teoria, ma sempre destinate a cadere di fronte agli esiti plastici. Beppi Zancan Francesco Messina Promotrice al Valentino; or. 10-12,30 e 15,30-19; chiuso dom. pomeriggio; fino al 23 febbraio « Gallo». bronzo di Francesco Messina alla Promotrice Sotto: «Structural Constella- tion» di JosefAlbers

Luoghi citati: Messina