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Virus vecchio di un secolo LE DATE DELLA SCIENZA Virus vecchio di un secolo ESATTAMENTE un secolo fa, nel 1892, Dimitri I. Iwanowsky fece un semplice esperimento biologico e, senza saperlo, aprì la strada alla scoperta dei virus. I virus (dal latino virus, che significa veleno) sono circa mille volte più piccoli dei batteri. Invisibili al microscopio ottico, sono passati per molto tempo inosservati (già Pasteur, però, ne aveva ipotizzato l'esistenza) perché attraversavano i filtri che si usavano per trattenere i batteri. Per individuare la causa di una malattia del tabacco che stava compromettendo le piantagioni della Crimea, Iwanowsky aveva preparato un estratto delle foglie malate e notò che la malattia, detta del mosaico, era trasmessa alle foglie sane anche dal liquido filtrato. Iwanowsky pensò che i suoi filtri fossero difettosi e non si curò più del problema. Solo nel 1897 l'olandese Martinus W Beijerink, ripetuto l'esperimento, pensò che si trattasse di «organismi» piccolissimi che chiamò virus filtrabili. Successivamente Loeffler, Reed e Kruse dimostrarono che l'afta epizootica, la febbre gialla e il comune raffreddore erano anch'essi causati da virus filtràbili. Si aprivano così l'era della virologia e una nuova stagione per la medicina. Curiosità: fu l'astronomo americano R. C. Williams che nel 1944 perfezionò la tecnica per osservare i virus al microscopio elettronico. Come le anomalie della superficie lunare sono evidenziate dalla luce solare quando essa vi incide obliquamente, così i virus sarebbero stati osservati in tre dimensioni investendoli allo stesso modo con metalli vaporizzati. Il vapore sarebbe stato interrotto dai virus e dalla misura di queste «interruzioni» si sarebbe potuto risalire alle loro forme. Franco Gabici In alto, un adenovirus, che dà origine a malattie della famiglia del raffreddore. In basso, un papillomavirus, causa di malattie in bovini, cani e conigli