TUTTI I KAPPA DI MOZART di Giorgio Pestelli

TUTTI I KAPPA DI MOZART TUTTI I KAPPA DI MOZART ME lo sono chiesto pure io; ma che è 'sto kappa davanti alle opere di Mozart?»: così uno studente universitario rispose a una domanda già presaga del peggio circa vent'anni fa. Oggi non capita più, l'opera meritoria di Luigi von Kòchel è stata divulgata a tutti dalla diffusione della cultura musicale, dall'amore universale per Mozart, dalla fortuna dei dischi e di libri di critica e storia. Caso mai persistesse qualche ignaro, ecco un libro che dovrebbe tacitare ogni dubbio: Mozart - Signori, il catalogo è questo di Amedeo Poggi e Edgar Vallora, «Dal K 1 alK 626: l'analisi ragionata di tutte le composizioni». Poggi e Vallora sono due «appassionati non-specialisti» e sono penetrati nella dorata piramide dell'opera di Mozart con la passione e lo scrupolo che non sempre rallegrano quelli del mestiere. Già catalogare, di per sé, è il più bel gioco del mondo: placidi erbari, minerali, farfalle pazienti, cartigli in bella scrittura; e si può immaginare cosa succede nel cuore del cercatore quando il catalogo riguarda non cose inanimate ma creature vive, testimonianze di uno dei più affascinanti svolgimenti creativi nella storia di tutte le arti. Inoltre, nel nostro caso, il catalogo c'era già e si trattava di addomesticarlo e di ragionarci su con sensibilità per renderlo di pronto uso «agli amanti della musica e ai musicisti di professione». Dalla prima edizione del 1862, il catalogo Kòchel delle opere di Mozart è andato infatti crescendo in integrazioni e assestamenti e l'ultima edizione pubblicata fin ora, la sesta, richiede una certa esperienza per orientarsi fra cifre principali, sotto rubriche, parentesi, lettere, esponenti, corpi tipografici diversi; Poggi e Vallora, mettendo sul tavolo ogni pagina di Mozart, dai Minuetti e altre coserelle K 1 al Requiem in re minore K 626, sono riusciti nell'impresa molto difficile di scrivere un «Kòchel per tutti». La materia è ordinata così: ogni composizione (anche i frammenti e le opere perdute) è schedata secondo il numero progressivo del «K» stampato in alto con immediata evidenza; sotto stanno i dati essenziali di tonalità, organico, luo¬ go e data di composizione seguiti dall'incipit musicale del brano; nel caso di opere teatrali o di composizioni con testo letterario, seguono il riassunto dell'azione drammatica o indi cazioni sul contenuto del brano poetico; informazioni sull'occasione della composizione sono raggruppate sotto il termine «Note», mentre come «Commento» è inserita una an tologia di passi critici, basata per lo più su classici testi di Abert, Wyzeva e Saint-Foix, Einstein, Paumgarten, Mila, Ghéon, Sadie, Robbins Landon, Ballota e altri più occasionali; in «Particolarità» e «Curiosità» si forniscono informazioni su aspetti tecnici e si possono leg gere aneddoti, passi di lettere di Mozart e ricordi di contemporanei; di grande utilità per tutti, in appendice al volume, una tavola di concordanze fra la sesta e la prima edizione del Kòchel, accanto a bibliografia e indice per generi. Le lettere tra le note Una delle idee più felici è l'in serimento di brani di lettere scritte da Mozart: tale sezione, scelta con molta accortezza per illuminare questa o quell'opera, poteva essere ampliata a spese dell'antologia critica talvolta costretta dallo spazio a generiche constatazioni. In qualche punto i nostri «appas sionati non-specialisti» si mostrano troppo ossequiosi agli specialisti: al punto da seguire i cataloghi dotti, ma miopi, che rubricano come «dubbia» la Sinfonia concertante K 297 so lo perché ci è pervenuta in una redazione con il clarinetto al posto del flauto previsto in origine (ma dopo chissà?) da Mozart; con lo stesso criterio sa rebbero «dubbie» le sinfonie di Beethoven trascritte per pia noforte a quattro mani? Ma d'altra parte proprio il rispetto dei testi ufficiali conferisce a «Signori, il catalogo è questo» quel tono di stabilità e di equilibrio che ne fanno un docile strumento per estendere sem pre di più il numero dei cono scitori di Mozart. Giorgio Pestelli Amedeo Poggi e Edgar Vallora Mozart. Signori, il catalogo è questo Einaudi, pp. 770. L. 48.000