ALVARO MUTIS IN ALTO MARE

ALVARO MUTIS IN ALTO MARE ALVARO MUTIS IN ALTO MARE ALVARO Mutis è una delle ultime grandi «scoperte» della letteratura latinoamericana. Dopo quasi vent'anni dal suo esordio in poesia, Mutis si è fatto strada nella prosa ed è come narratore che oggi si presenta al pubblico internazionale. L'ultimo scalo del Tramp Steamer è il terzo romanzo dello scrittore colombiano uscito in Italia negli ultimi due anni. Nel 1990 Einaudi aveva pubblicato il primo volume della trilogia dedicata a Magroll il Gabbiere. La Neve dell'Ammiraglio, seguito quest'anno da Ilona arriva con la pioggia, mentre Un bel morir, che concluderà la serie, è in via di pubblicazione. Mutis è nato a Bogotà nel 1923, ha trascorso parte della sua infanzia e della sua giovinezza in Europa, al seguito del padre diplmatico, ed ora risiede in Messico. Proprio questi continui spostamenti, questo dividersi tra Europa e America Latina, lo hanno portato a concepire la vita come un viaggio senza sosta, e a dare al viaggio il significato di Destino. E chi meglio del marinaio può incarnare il senso perenne dell'esilio?; l'incessante peregrinare nel mare della vita? L'ultimo scalo del Tramp Steamer riprende il tema del marinaio, sorgente di tutta la scrittura di Alvaro Mutis. In una incantata e suggestiva atmosfera il viaggio del Tramp Steamer, imbarcazione fatiscente e misteriosa, è un viaggio nel destino; il suo destino per mare è il nostro destino sulla terra. Per un bizzarro gioco di fatalità il Tramp Steamer appare per quattro volte al narratore, quasi una sorta di miraggio, mentre un quinto, e rivelatore, incontro è quello con il capitano della nave, Jon Iturri, la cui sorte è stata segnata proprio dal suo imbattersi con il vecchio scafo, e al quale spetterà il compito di dar ordine ai disegni del caso. Il romanzo è il racconto di una intensa quanto singolare storia d'amore letta ad uno sconosciuto destinatario. L'ultimo viaggio di una nave da carico ormai in rovina, si unisce ad una storia d'amore vincolata, sembra, alle sorti dell'imbarcazione. Nelle pagine del romanzo ripercorriamo il lento naufragare del cargo, annunciato fin dal titolo, che coinci¬ de con la «morte» del suo capitano, la morte della vita che avrebbe voluto vivere; quella che gli rimane è affidata solo al corpo. Non che abbia perso tutto ma ha perso l'unica cosa per cui valeva la pena continuare a scommettere contro la morte: l'affascinante Warda. La nave fatiscente, sporca, arrugginita, segnata dalle troppe navigazioni si muove in sintonia con Warda, la giovane libanese, bella, elegante, piena di vitalità. E' nel Mar Baltico, in Finlandia, dove il Tramp Steamer fa la sua prima apparizione, invadendo lo spazio come un sole transitorio ma sfolgorante; anche Warda al primo incontro si presenta in tutta la sua bellezza: «Era un'apparizione di bellezza assoluta, alta, dal viso armonioso... I grandi occhi neri avevano uno sguardo calmo e intelligente... I capelli corvini scendevano con la densità del miele sulle spalle erette...; i fianchi stretti, la cui morbida curva fluiva nelle lunghe gambe..., davano al corpo slanciato un definitivo tocco di femminilità». Le apparizioni successive, come gli incontri dei due amanti, avverranno nei Caraibi, dove la donna raggiunge il capitano ad ogni scalo del mercantile; il paesaggio lussureggiante e il caldo caraibico ricalcano l'ardore della passione amorosa. Alle foci del fiume Orinoco lo scafo moribondo giunge al suo ultimo scalo e anche l'amore sta per finire; l'incontro successivo è fissato a Recife, ma quell'incontro non ci sarà, come non ci sarà un altro porto per il Tramp Steamer che, alla fine di un avventuroso viaggio, affonda definitivamente. Il capitano e Warda sono ormai divisi per sempre; svaniti i suoi sogni europei, la giovane donna ha ceduto alla nostalgia per il suo mondo ed è ritornata in Libano, mentre il mercantile «investito dalla corrente si sfasciava a scossoni... Alla fine si spacca in due pezzi, che si allontanano ciascuno verso un'opposta riva». In un'atmosfera che sembra dissolvere i contorni della realtà, in un presente indefinito, che dà un valore universale agli avvenimenti, il viaggio del Tramp Steamer è un viaggio nell'agitato e travagliato flusso dell'esistenza. La storia di Jon Iturri non è la storia del capitano del Tramp Steamer ma quella dell'Uomo nel mondo dominato dal fato; è la lucida consapevolezza delle scarse possibilità umane e degli insormontabili ostacoli che la vita presenta. In tutto il romanzo si respira un clima di sconfitta e di precarietà che i personaggi portano con sé come insostenibile fardello, l'impossibilità di aggrapparsi a qualcosa che sembri definitivo: niente lo è. Alvaro Mutis dissemina in L'ultimo scalo del Tramp Steamer, come già nei romanzi precedenti, le proprie inquietudini. Esistono in questo breve ma intenso romanzo tre percorsi: quello del viaggio, quello della storia d'amore e quello metafisico, delle considerazioni esistenziali. Con la sua storia questo relitlo marino che rincorre di porto in porto la propria sopravvivenza, ci dà una lezione sull'esistenza: il destino tesse le sue reti, contro le quali l'uomo non può combattere, ma deve continuare a vivere, e deve farlo con nobiltà, come il vecchio cargo, «patriarca di tutti mari, vincitore di tifoni e tempeste...; con la serena e imponente dignità dei grandi vinti». Giuliano Soria Alvaro Mutis L'ultimo scalo del Tramp Steamer Adelphi.pp. 107, L. 10.000

Luoghi citati: America Latina, Bogotà, Europa, Finlandia, Italia, Libano, Messico