Streghe a Salem ma senza patiboli

Streghe a Salem ma senza patiboli La città americana ricorda i roghi del 1692 Streghe a Salem ma senza patiboli | ETTE mesi di processi, vendette, menzogne e m isterie, durante i quali 19 il donne vennero impiccate hs] e un centinaio finirono in prigione. Sono passati esattamente 300 anni dalla tenebrosa «caccia alle streghe» di Salem: nella cittadina di 40 mila abitanti, al fondo di una baia, qualcuno si prepara a ricordare quei mesi del 1692, quella lunga notte della mente umana. Sono le 2500 fattucchiere riunite nella «Lega» di questa città storica della Nuova Inghilterra, a una trentina di chilometri da Boston. Sembra impossibile, ma qui, a poche miglia da un tempio della scienza occidentale, il celebre Mit (Massachusetts in stitute of technology), il demoniaco vende bene. Una giornalista francese del Figaro magazine è andata a Salem Village e ha trovato pupazzi di fantasmi e streghe in vendita dappertutto, anche nelle panetterie. Persino il simbolo della città, che campeggia sulle portiere delle auto della polizia, è ima strega che cavalca la scopa. Americanate? Un antiquario allarga le braccia: «Che ci vuole fare? Ad Alcatraz vendono manette, a New York statue della Libertà. Questo tipo di commercio funziona dappertutto così...». Un vecchio marinaio protesta: «Siamo stanchi di tutto questo, la stregoneria è solo un capitolo della storia di Salem. La città ha un grande passato marittimo, ebbe un ruolo importante nella guerra di indipendenza». Anche Laurie Cabot, gran sacerdotessa della Lega, si ribella a questo commercio di bambole orribili, che ripropongono il solito cliché delle streghe vecchie, sdentate e piene di foruncoli. «Tra noi ci sono molte giovani dice - che vanno spesso dal dentista, curano la loro acne e non venerano Satana». Laurie (60 anni, stella a 5 punte sul petto) rie¬ A Salem voca le persecuzioni di un tempo: «Siamo vittime di una cultura che ripropone la falsa immagine del '200, responsabile della morte di milioni di noi». Non vuol sentir parlare di diavolerie: «Non confondiamo stregoneria e satanismo. La stregoneria è un rito pagano di origine celtica. La nostra dea è la luna, pratichiamo solo la magia bianca». Sarà, ma le belle case seicentesche dei mercanti e dei navigatori, il deposito della Compagnia delle Indie Occidentali, la collina spelacchiata dove venne issato il patibolo, la «casa delle streghe» dove si svolsero gli interrogatori e il «Museo delle streghe», sono lì a testimoniare il passato troppo ingombrante della «città indemoniata». E' questo il titolo della ricerca storica di P. Boyer e S. Nissenbaum, pubblicata tempo fa da Einaudi: i protagonisti, le gesta dei «cacciatori di streghe» sono tutti lì, nelle cronache d'epoca, nei registri parrocchiali, nelle testimonianze ai processi. Ci sono Sarah Good, Sarah Osborne, Tituba, la schiava dei Caraibi che portò nella casa del reverendo Samuel Parris i riti vudu, e che fu la sola a dichiararsi posseduta, con tanto di descrizione del Maligno: «Una cosa pelosa dappertutto, peloso su tutto il volto e con un lungo naso». Il seme della follia o un'in¬ a città tossicazione generale per la segala avariata? Fu la giovanissima Betty, parente proprio del servo di Dio Parris, che con alcune amiche innescò la vicenda. Le ragazzine cercavano nel bianco d'uovo sospeso in un bicchiere il loro futuro amore e, non si sa mai, il mestiere dei loro fidanzati. Ma in quella rudimentale sfera di cristallo videro che «galleggiava uno spettro in sembianza di bara» e il gioco assunse una brutta piega per tutti. Le fosche vendette delle famiglie locali e gli odi di classe, cavalcarono il fanatismo religioso. Arthur Miller, rievocando quei processi, con II crogiuolo mise in scena l'isterico clima di sospetti, denunce e menzogne scatenati dalla caccia anticomunista di McCarthy nell'America del dopoguerra. Senza le vicende del 1692, il blasone letterario di Salem sarebbe poca cosa. La città diede i natali a Nathaniel Hawthorne, autore della Lettera scarlatta, capolavoro «arso dalle fiamme dell'inferno» (come disse lo stesso autore), storia di un'adultera condannata a portare una «A» ricamata sul petto: ancora una peccatrice, una «strega», emarginata dalla comunità. Hawthorne, grande e tormentato erede del puritanesimo, fu anche ispettore alla dogana del paese e un suo antenato, John Hathorne, era tra i giudici che interrogarono le «streghe». La vita di Nathaniel ha un che di te nebroso: deluso per lo scarso successo del suo primo romanzo (Fanshawe, una vicenda gotica), lo scrittore bruciò tutte le copie invendute. A Salem ci sono an cora la casa dove nacque e quel la dove è ambientato un altro suo romanzo, La casa dalle sette torri. Cario Grande A Salem le streghe sono diventate il simbolo della città