Nell'ex Ddr virus anti-dissidenti

Nell'ex Ddr virus anti-dissidenti GERMANIA Choc per l'apertura degli archivi Stasi, metà dei cittadini era spiata Nell'ex Ddr virus anti-dissidenti Infettati da medici al soldo dei servizi segreti BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE La Stasi annientava i dissidenti infettandoli con virus rari, li faceva ammalare con la compiacenza di medici che lavoravano per la polizia segreta fino a distruggerli, denuncia in tv una delle vittime più illustri della violenza arbitraria del regime, il pastore Heinz Eggert, oggi ministro degli Interni di Sassonia. E racconta com'è andata a lui, «devastato e salvato soltanto dai sospetti che finalmente possono essere provati» adesso che gli archivi si sono aperti per chi c'era finito dentro, nomi qualunque o insigni trasformati in numeri e codici segreti, sette milioni almeno su 17 milioni di abitanti all'Est. Cominciò nell'estate del 1983 mentre Eggert era in vacanza con i familiari, in campeggio sul Mar Baltico: una dissenteria insistente che gli procurò profonde depressioni. Attraverso i suoi «inoffizielle Mitarbeiter», quei collaboratori part time reclutati a centinaia di migliaia in tutti i ceti, la Stasi lo «convinse» a rivolgersi a un «suo» medico, Reinhard Wolf, ora sospeso e sotto inchiesta. Da allora la malattia divenne un incubo, il pastore «più reazionario di Sassonia» per le sue critiche al regime e la difesa dei diritti civili divenne inabile al lavoro. Si è salvato per caso: «Ho sospettato qualcosa e ho interrotto le cure: mi sono sentito subito meglio, e adesso so perché». Le prove che il medico gli aveva iniettato un virus e cercava poi di amplificarne gli effetti sono nel dossier preparato dalla polizia politica di Honecker, 2800 pagine che l'altro ieri il ministro Eggert ha potuto consultare per la prima volta. C'è dentro un rapporto minuzioso sulla sua vita pubblica e privata, tenuta d'occhio 24 ore su 24 da una cinquantina di persone. «Per vent'anni hanno ascoltato tutte le mie telefonate, hanno letto tutte le mie lettere, hanno controllato tutti i miei amici e conoscenti», ha raccontato Eggert a milioni di spettatori che dal 2 gennaio, quando gli archivi sono stati aperti al pubblico, sono diventati testimoni di un nuovo dramma collettivo, nella Germania unificata ma non ancora ritornata unita: quasi la metà degli abitanti, all'Est, spiati dall'altra metà e in grado, adesso, di sapere come e da chi. La vera «rielaborazione del passato» è appena cominciata, per la Germania unita. La scrittrice Berbel Bauel l'ha definita «un'igiene sociale» da ristabilire con la gente, dove «non ci saranno soltanto accuse ma anche scuse, per tutti coloro che abbiamo sospettato ingiustamente di lavorare per la Stasi». [e. n.l

Persone citate: Heinz Eggert, Honecker, Reinhard Wolf

Luoghi citati: Ddr, Germania, Sassonia