Il canottaggio cerca giganti

Il canottaggio cerca giganti Reclutamento sempre più difficile: le società lanciano il grido d'allarme Il canottaggio cerca giganti Caseorie: ci salva soltanto la tecnica Gli Abbagliale, ma non soltanto loro. Il canottaggio guarda con fiducia alla stagione olimpica, fondando le sue speranze sui risultati dell'anno appena concluso, in cui anche gli atleti e le barche dei circoli torinesi hanno recitato un ruolo importante mettendosi in evidenza ad ogni manifestazione. Rifacendosi al 1991 torinese, primo fra tutti è Roberto Romanini dell'Esperia che per la terza volta consecutiva si è laureato campione mondiale a Vienna con l'otto pesi leggeri, poi si può proseguire con i veterani della Caprera, Cozzi e Serramoglia, iridati nel quattro con a Miami. Altri azzurri si sono imposti nei campionati assoluti, come Torta e Pantano (due senza) o le ragazze del Candia (Alemanni, Gainotti, Sclarandis, Marzot), tricolori nel quattro senza. Due barche canavesi si sono imposte anche nei campionati Under 23 e due equipaggi (l'otto Jole senior e il quattro Jole junior) hanno vinto nel tipo regolamentare. Complessivamente, sotto la Mole, sono arrivati 12 titoli italiani e due mondiali, oltre alla Coppa Montù, speciale classifica per società, vinta ancora una volta dalla Sisport Fiat Aviazione. La società di corso Moncalieri mantiene la leadership a livello italiano, però senza più essere fonte inesauribile di campioni per le squadre azzurre: ora sono solo sei gli atleti a disposizione di Koerner. Da tempo il ds della Sisport, Arturo Ca- scone, lamenta un calo del numero dei praticanti, che incide sulla presenza torinese ai vertici: «La ragione dei nostri successi è da ricercarsi nella buona volontà delle società e nella dimostrazione della validità tecnica della nostra scuola - dichiara il "nonno" degli Abbagnale -. Il grido di allarme lanciato in questi giorni dal presidente del Coni, sulla diminuzione degli atleti in Italia, trova già da tempo un riscontro in riva al Po». Dello stesso avviso è Danilo Francescon, allenatore della Caprera: «Non si deve aspettare che Torino non vinca titoli italiani per parlare di crisi - esordisce -. Abbiamo degli uomini di spicco, però complessivamente manchiamo nelle barche che contano». Con la tendenza, ormai endemica, di molti sport italiani, di attingere alle squadre dei corpi militari, le uniche senza problemi economici, le formazioni delle Rappresentative nazionali, le difficoltà evidenziate da Cascone e Francescon sono però presenti non solo nel canottaggio torinese. Ricordando quanto affermato da Gattai, si può pensare che se il canottaggio piange, gli altri sport non ridono. Comunque, la scelta fatta poco tempo fa dalla Fic di affidare al tecnico Meerbach l'istituzione di un polo tecnico del remo a Torino (in casa Sisport) è sintomatica della convinzione che sul Po ci sono le fondamenta per costruire qual¬ cosa di buono e tentare il rilancio non solo del remo cittadino, ma di quello nazionale, che non potrà essere in eterno legato al nome degli Abbagnale. Dai nomi presenti nel palmarès torinese dello scorso anno, sembra esserci la tendenza a sfornare campioni tra i pesi leggeri: Romanini è l'esempio, ma anche Torta e Pantano sono sempre dei «pielle», lo stesso dicasi per le ragazze e per molti junior di valore. Dalla base, scarna, non arrivano, quindi, colossi alti oltre un metro e novanta e sui novanta chili di peso, oltre, ovviamente, ai talenti naturali e ai comprimari. Ad ogni buon conto, proprio un mese fa, il 5 dicembre a Sabaudia, i due senza pesi leggeri di Esperia, Caprera e Sisport Fiat Avio si sono classificati nell'ordine ai primi tre posti della terza prova della Coppa Barcellona. Che sia d'auspicio per il '92? La risposta verrà abbastanza presto tanto più che Torino sarà in primissimo piano nel mondo del remo. A febbraio la gran fondo «D'invern 'n sai Po» aprirà la stagione, poi, a giugno, Candia ospiterà i campionati pesi leggeri e ragazzi e il 25 dello stesso mese a Torino si aprirà la settimana delle celebrazioni per il centenario della fondazione della Fisa (Fédération Internationale Société d'Aviron) che ha avuto i suoi natali in una sala del Palazzo municipale.

Luoghi citati: Barcellona, Caprera, Italia, Miami, Sabaudia, Torino, Vienna