Cemento sotto inchiesta Si muove l'antitrust Cee

Cemento sotto inchiesta Si muove l'antitrust Cee Settanta aziende nel mirino di Leon Brittan Cemento sotto inchiesta Si muove l'antitrust Cee BRUXELLES. L'euro-industria del cemento è nel mirino della Comunità economica europea. La Direzione antitrust della Cee ha inviato, infatti, nei giorni scorsi, decine di lettere ad altrettante società che operano nel settore del cemento in tutti i Paesi europei. Secondo fonti comunitarie, si tratterebbe di comunicazioni di addebiti (le cosiddette «statments of objections»), inoltrate dalla «Direzione generale della concorrenza» a oltre settanta aziende del settore operanti nei vari Stati della Comunità. Questa fase della procedura è ancora interlocutoria e non comporta «penalità» per le società interessate. Le imprese individuate avranno, infatti, sessanta giorni di tempo per replicare alle osservazioni che sono state loro mosse dagli uomini del commissario Cee, Leon Brittan. Sulla base degli accertamenti (che sarebbero stati avviati oltre due anni fa nei vari Paesi del Vecchio Continente), la «Direzione per la concorrenza» avrebbe rilevato una serie di indizi relativi ad accordi tra i produttori, in merito alla non interferenza fra i diversi mercati della Comunità economica europea, allo sbarramento alle importazioni ed una concertazione dei prezzi nei diversi mercati locali. Per quanto riguarda l'Italia, le osservazioni interesserebbero varie aziende. Ma, appresa la notizia in arrivo da Bruxelles, nel nostro Paese sono emerse alcune perplessità sulla portata dell'iniziativa antitrust comunitaria. In particolare per i prezzi, l'Italia ha sempre avuto prezzi amministrati o sorvegliati; e si tratta di una regolamentazione questa tutt'ora in atto. Non è chiaro, dunque, a quali problemi specifici si riferiscano le osservazioni Cee.

Persone citate: Leon Brittan

Luoghi citati: Bruxelles, Italia, Vecchio Continente