Italcable sfida l'At&t

Italcable sfida l'At&t Italcable sfida l'At&t Telefono con carte di credito E nasce un'intesa tra Visa eAsst ROMA. «Pronto, il mio codice segreto è...». Fornito il numero magico, si spalancano le porte del mondo. Anche in Italia ai possessori di carta di credito diventa così possibile telefonare in ogni angolo della Terra. Paolo Benzoni, amministratore delegato dell'Italcable, l'azienda che gestisce le conversazioni intercontinentali, sta progettando un accordo con la Visa, il circuito internazionale leader per il denaro di plastica. Nella stessa direzione si è già mossa l'azienda di Stato per i servizi telefonici, competente per il traffico verso l'Europa e il Mediterraneo, pronta a farsi pagare con la carta di credito: l'Asst ha appena firmato una lettera di intenti con Bankamericard-Visa. Si profila una piccola rivoluzione nelle abitudini di chi chiama all'estero. Ma l'episodio è anche una risposta alla sfida dell'At&t, il gigante americano partito alla conquista del mercato italiano. E' ormai senza frontiere e a tutto campo la concorrenza fra i gestori delle telecomunicazioni. Benzoni si è in mosso in gran fretta da quando, lo scorso settembre, l'At&t ha lanciato la sua carta di credito (agganciata a Visa e Mastercard) per chiamare gli Stati Uniti. L'inizitiva americana è molto insidiosa: utilizzando la tessera di plastica At&t ci si mette in contatto con la casa madre; una telefonata in uscita dall'Italia diventa una chiamata in entrata; l'utente sfrutta le tariffe Usa più basse, ma soprattutto l'At&t trattiene la fetta maggiore dell'introito, che spetta a chi atti¬ va il collegamento. L'Italcable ha dichiarato però che la carta americana non le fa perdere entrate: anzi fa presente che dall'At&t riceve addirittura di più di quanto incassi per una telefonata gestita in prima persona per la quale va compensata anche la Sip per l'utilizzo delle rete nazionale. Ma è evidente che il monopolio nazionale è ormai rotto e lo sconquasso può essere notevole per l'offensiva dei colossi stranieri. L'aggancio della Visa voluto da Benzoni è così un contrattacco. Interpellata, l'Italcable è ermetica sull'operazione, precisando solo che «l'iniziativa è allo studio». Devono essere risolti alcuni problemi tecnici legati al telecode, cioè il codice telefonico di identificazione della carta. La Visa sta studiando i meccanismi antifrodi più idonei. La carta per l'estero può circolare solo con la sicurezza di contrastare la pirateria, in questi mesi dilagante sia in campo telefonico che nell'uso delle carte di credito. Sono problemi con i quali hanno dimestichezza in Italia la Bankamericard e nel mondo la Visa, forte di 260 milioni di carte emesse. L'Italcable ha sempre negato di sentirsi in guerra con l'At&t, con la quale collabora da tempo soprattutto per la teleselezione. L'azienda italiana fa capo alla Stet, la finanziaria Iri per le telecomunicazioni che controlla l'Italtel di cui l'At&t ha il 20%. In ogni caso ci sarà competizione per le tariffe: dal 1991 in Italia è meno caro telefonare all'estero. E altre riduzioni sono attese, [r. ipp.)

Persone citate: Benzoni, Paolo Benzoni

Luoghi citati: Europa, Italia, Roma, Stati Uniti, Usa