Nel cuore dei Paesi Baltici

Nel cuore dei Paesi Baltici Inchiesta di Dse in due puntate (domani e il 17) su Raiuno Nel cuore dei Paesi Baltici Il programma s'intitola «Un futuro antico. Viaggio in un nuovo mondo» Manzi torna in tv e condurrà un corso di italiano per extracomunitari ROMA. Il ricordo insistente di un'ossessione vinta da poco; la paura dell'impatto con il nuovo; l'angoscia che ha preso il posto dell'euforia indipendentista: nei Paesi Baltici, Estonia, Lettonia, Lituania, si respira un'atmosfera profondamente segnata da questi elementi. «Si ha l'impressione - dice Carlo Brienza che ha realizzato per il Dipartimento Scuola Educazione uno speciale intitolato "Un futuro antico. Viaggio in un mondo nuovo: Estonia, Lettonia, Lituania" - di parlare con persone che finora hanno vissuto ibernate e ora stanno cominciando a scongelarsi. Loro stessi si descrivono come malati mentali, vittime di un'oppressione psicologica che solo adesso si sta trasformando in ricordo». Realizzato da Brienza in collaborazione con la giornalista finlandese Pirkko Peltonen, sulla base di un'idea del direttore del Dse Pietro Vecchione, l'inchiesta (in onda in due puntate, il 10 e il 17, su Raiuno alle 15) comprende più di 200 interviste, montate con le immagini dei Paesi attraversati dalla troupe televisiva e con inediti brani di repertorio messi a disposizione dalle tv locali. Parla la gente della strada (soprattutto i giovani), ma parlano anche numerosi personaggi della politica, della cultura, dell'economia: dal poeta Hando Runnel al direttore del teatro «Ugala» Jaak Allik, dall'attrice Merle Jaager al pittore Andres Tolts, dal regista Kaljo Kiisk al romanziere Jaan Kros, dal vice- ministro estone per la Cultura Maat Aar al fondatore del Fronte Popolare Lettone Dainis Ivans. Si vedono strade e piazze di località particolarmente significative in questo periodo storico: Tartu in Estonia e Kaunas in Lituania, città universitarie di antica tradizione, fino ad oggi poco conosciute ad Occidente perché situate in zone troppo vicine a importanti basi militari; si vede, in Lettonia, il centro medievale di Riga, poco lontano dalla spiaggia di Jurmala dove i «Baltendeutschen», i baltici tedeschi che detenevano il potere politico sotto gli zar, amavano trascorrere le vacanze. In questa zona, così come a Tallinn, Vilijand, Varga, la convivenza del vecchio con il nuovo presenta aspetti stupefacenti, specialmente per ciò che riguarda la rinascita produttiva. «E' un momento molto difficile per questi Paesi - dice Brienza - ma l'impressione complessiva è positiva: ce la faranno, anche dal punto di vista economico. Magari con l'aiuto dei capitali stranieri, finlandesi e svedesi in Estonia, americani, tedeschi e svedesi in Lettonia, polacchi e tedeschi in Lituania». L'inchiesta sui Paesi Baltici, ha chiarito il direttore Vecchione, avrà un seguito: «Entro maggio saranno trasmessi altri undici reportage realizzati in tutto il territorio delle Repubbliche dell'ex Urss. L'impostazione sarà la stessa di questo primo esperimento, anche se, probabilmente, alcune regioni più grandi saranno raccontate in due puntate invece che in una sola». Il Dse si occuperà presto anche dell'Ungheria: «Abbiamo in programma la realizzazione di otto ritratti sull'Ungheria di oggi, firmati da registi famosi. Il tutto, sempre facendo affidamento sul nostro budget complessivo che nel '91 non ha superato i 14 miliardi per circa mille ore di trasmissioni tv e 200 radiofoniche». L'ultima novità, annunciata sempre da Vecchione, riguarda il ritorno in video di Alberto Manzi, l'indimenticato animatore di «Non è mai troppo tardi»: condurrà, all'interno de «Il circolo delle 12», un corso d'italiano per extracomunitari, in 60 puntate. [f. ci Alberto Manzi