Berio come Calvino: sei lezioni americane

Berio come Calvino: sei lezioni americane Berio come Calvino: sei lezioni americane Il compositore nominato da Harvard titolare delle famose conferenze Norton per il '93-94 / musicisti invitati prima di lui furono Stravinskij e Bernstein ~r^\ CAMBRIDGE (Mass.) L ' ULLA cattedra di poetica m «Charles Eliot Norton», I j uno dei più preziosi fiori bJ. I all'occhiello dell'Università di Harvard, siederà per l'anno accademico 1993-94 Luciano Berio: una bella notizia per il nostro compositore, ma anche per noi a causa della provocazione intellettuale che l'incarico susciterà in un uomo aperto come pochi alle questioni di «poetica» e di comunicazione. La cattedra nacque nel 1926 in stretto ambito letterario come omaggio a Ch. E. Norton, studente e poi insegnante ad Harvard, amico di H. James, Longfellow, Dante Gabriele Rossetti, fondatore nel 1880 della Società Dantesca Americana e buon traduttore in inglese della Vita Nova e (in prosa) della Divina Commedia; dopo Eliot, le lezioni di poetica agli studenti della Cambridge statunitense furono tenute da Bor¬ ges, Frye, Octavio Paz; nell'anno 1984-85 l'incarico, consistente in sei conferenze, fu attribuito a Italo Calvino (ne nacquero le «Lezioni Americane») e sempre le personalità salite sulla «Norton» sono state implicitamente sollecitate a un riepilogo di tutta la loro attività. La prima apertura all'arte musicale avvenne nel 1940 con Igor Stravinskij, che ne ricavò la sua Poétique Musicale; prima di Berio, solo altri due mu¬ molto rara nell'esperienza di un musicista. Ma Berio è un'eccezione: già la sua consuetudine di lavoro con Calvino, Eco, Sanguineti lo ha indotto ad esperienze che nel massimo dell'autonomia musicale hanno reagito al massimo di portata letteraria; e poi ci sono pochi musicisti che abbiano come lui la passione di riflettere sulla natura della musica: nessuna nozione univoca, nessuna lingua universale, ma tante musiche quante sono le occasioni della vita. Una volta teneva una conferenza a Londra e si vide arrivare in prima fila i Beatles; alla fine, dopo i saluti di rito, avendo richiesto ai celebri «scarafaggi» cosa mai fossero venuti a fare, si sentì rispondere: «A prendere idee». C'è da giurare che anche sulla illustre cattedra Norton le idee non mancheranno. Giorgio Pestelli italo Calvino e, a sinistra, Luciano Berio: il compositore avrà la cattedra di poetica ad Harvard per un anno sicisti ebbero l'incarico, Roger Sessions e Léonard Bernstein. Il musicista è abituato al pubblico anonimo in sala; presenta un'opera e ne riceve un giudizio; e Stravinskij incominciando il suo ciclo non nascose la gioia di rivolgersi «per la prima volta a un uditorio che vuol darsi la pena di ascoltare e di apprendere prima di giudicare»: la gioia di trattare argomenti positivi, razionali, la gioia della parola insomma,

Luoghi citati: Cambridge, Harvard, Londra