De Lorenzo: che bravo Fidel di Maria Grazia Bruzzone

De Lorenzo: che bravo Fidel Il ministro liberale s'innamora del sistema sanitario cubano Dopo una visita ufficiale a L'Avana «Pagano i ticket senza protestare» ROMA. «Magari potessimo importarlo in Italia il sistema sanitario cubano, con la sua sorprendente produzione di biotecnologie modernissime, l'efficiente catena dei medici di famiglia, i farmaci che, tranne negli ospedali, sono a carico dei pazienti. Altro che demagogia del ticket, per un aumento del 10%». Francesco De Lorenzo, ministro della Sanità iscritto al pli, appena tornato da una visita ufficiale a Cuba, è entusiasta per il sistema sanitario di uno degli ultimi Paesi a socialismo reale. E' affascinato anche da Fidel Castro che, cambiando programma, gli ha dedicato una grande attenzione, guidandolo personalmente per quattro giorni a «toccare con mano» il sistema cubano. «Ho solo accettato l'invito rivoltomi il novembre scorso dal ministro cubano della Sanità, nella sua visita a Roma» si schermisce De Lorenzo. Detto questo però, non nasconde la sorpresa. Cosa l'ha colpita, signor ministro? Diciamo che mi ha interessato moltissimo la forte sinergia fra ricerca di base, ricerca applicata e produzione di farmaci, attività che da noi sono separate. Unificandole invece, sono riusciti a far nascere a L'Avana un polo tecnologico che affronta i problemi della ricerca farmacologica più avanzata del mondo e produce biotecnologie con il Dna ricombinante. Come in California. Non sorrida. E' solo una constatazione. Come liberale non ammiro certo la struttura del governo di Castro, ma come ricercatore non posso non apprezzare il livello di organizzazione che ha permesso di utilizzare sul piano operativo i punti più alti della ricerca. Io stesso non mi aspettavo che avessero investito tanto nella ricerca biomedica. E' un modello eccezionalmente valido, anche se non esportabile da noi. E i malati? I malati sono curati da medici di famiglia come i nostri, organizzati capillarmente sul territorio. Ma, insieme a un infermiere, il medico durante la giornata si occupa attivamente dei pazienti, compiendo opera di prevenzione, accudendo gli anziani, seguendo coloro che sono stati ricoverati in ospedali. Anche qui c'è insomma una catena molto diffusa che comporta la massima utilizzazione del dottore di famiglia. Del resto sono 16.000 su un totale di 45.000 medici. Anche noi ci muoviamo in questa direzione, ma oggi loro sono più efficienti. Anche il basso consumo di farmaci dei cubani dipende da questo essere molto seguiti. Il lato buono del socialismo. Un lato possibile del socialismo. Non un lato buono perché politicamente positivo. Ma in un sistema in cui non c'è la libertà della democrazia, c'è però la collegialità che insieme alla sinergia riesce talvolta a realiz¬ zare cose buone, usando il massimo delle competenze esistenti. Come in questo caso. Del resto, la Sanità è un terreno sostanzialmente pratico, dove più delle ideologie, contano i risultati. A questo punto, parteciperebbe alla colletta di Rifondazione «un miliardo per Cuba»? Cuba non chiede collette. Ho visto Fidel Castro tranquillo che sta attuando una politica di risparmio energetico per invitare i cubani a non usare benzina, adoperando la bicicletta invece della macchina. E i cubani lo ascoltano. Non mi sembrano chiedere aiuti. E la colletta di Rifondazione la rifiuteranno. Io comunque non parteciperei. Maria Grazia Bruzzone «Ma non posso condividere il marxismo di Castro» Castro ha guidato personalmente De Lorenzo nella visita a Cuba De Lorenzo: che bravo Fidel a

Persone citate: Castro, De Lorenzo, Detto, Fidel Castro, Francesco De Lorenzo

Luoghi citati: California, Cuba, Italia, L'avana, Roma