«la dc sbaglia se rinuncia»

«La dc sbaglia se rinuncia» «La dc sbaglia se rinuncia» Egli andreottiani daranno battaglia La corrente andreottiana della de riunita da Vito Bonsignore al mattino, il «terzo polo» di Picchioni, Calieri e Angeleri, il pomeriggio, una lettera dell'onorevole Rossi di Montelera (forlaniano) al segretario Francesco Bruno. Nella de le grandi manovre, in vista della direzione di sabato, entrano nella fase calda. Bonsignore, dopo aver letto l'intervista a Silvio Lega pubblicata da La Stampa, ha spiegato al segretario Bruno, all'assessore comunale Andrea Galasso e al vice presidente della Provincia Ezio Astore: «In direzione cittadina vedremo chi avrà il coraggio di dire "no" ad un sindaco democristiano. Chi lo farà dovrà assumersi una grande responsabilità». Un avvertimento. Del tipo: attenzione siamo alla vigilia di consultazioni politiche difficili, un rifiuto a priori del sindaco de non sarebbe capito dalla base elettorale del partito. Analoga la preoccupazione del terzo polo neodoroteo che pone però le mani avanti in difesa delle altre amministrazioni: «Provincia e Regione hanno lavorato bene: non si toccano» afferma Rolando Picchioni. Sulla stessa lunghezza d'onda si pone Forze Nuove, la corrente dello scomparso Donat-Cattin, in aiuto del presidente della giunta piemontese Brizio, mentre il ministro dell'Industria Bodrato sta in prudente attesa. In questo scenario Luigi Rossi di Montelera con una lettera al segretario cittadino suggerisce alla de di non porre pregiudiziali sul sindaco. Aggiunge: «Dobbiamo batterci per candidati con caratteristiche di correttezza, capacità ed esperienza amministrative , conoscenza e radicamento nella complessa realtà socio-culturale torinese». Di fronte a tutto ciò, l'esecutivo del psi - dopo aver nominato la delegazione per le trattative (guidata dal segretario Tigani con i vice Gallo e Scicolone, comprenderà Garesio, Franco Amato e Marzano) - chiede alla de di chiarirsi le idee, ribadisce che la prima opzione per il sindaco spetta ai laici. Soltanto una dichiarata impossibilità di accordo tra pli e pri sul successore di Zanone, potrebbe far scendere in campo un uomo del garofano: il capogruppo Garesio o il vicesindaco Marzano. L'ex sindaco pei Novelli (oggi della Rete) chiede di discutere la crisi in Sala Rossa. Aggiunge: «Per il sindaco si fa il nome di una degnissima persona di parte pri (Jas Gawronski, ndr) che di Torino e dei suoi problemi ha la conoscenza che può avere un turista transitato qualche volta nella capitale subalpina».

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