Assurda avventura contìnua la strage

Assurda avventura continua la strage Trentesima vittima nel raid africano Assurda avventura continua la strage Incidente alla Parigi-Città del Capo muore Lalay, ottimo pilota francese PONTE NOIRE. Un nome che sembra una tragica profezia. Giunto in Congo, il vaici ParigiCittà del Capo ha vissuto una delle sue giornata più nere. E questa volta a morire non è stato uno sconosciuto gentleman in cerca di avventura e emozioni. Un incidente, se si vuole banale, ha tolto la vita a Gilles Lalay, un autentico specialista, un veterano delle gare africane, un pilota conosciutissimo e amato. Si è ucciso quando la prova speciale di velocità era già finita, alle 11,30 della mattina, mentre si stava dirigendo verso il punto di ritrovo dei concorrenti. Con la sua Yamaha percorreva un sentiero largo poco più di due metri. Lalay era sulla sinistra, forse si stava rilassando dopo la grande fatica. Ironia della sorte, si è scontrato contro una delle auto di soccorso degli organizzatori. Un urto terribile. I medici si sono precipitati sul corridore che giaceva a terra, ma non c'era più nulla da fare. Francese, di Montpermeil, 29 anni, sposato, due figli, Gilles Lalay era un personaggio caratteristico, magro e allampanato, simpatico. Aveva cominciato a correre in moto nel 1978, diventando presto uno dei migliori piloti nell'enduro (le corse di durata sulla sabbia) conquistando numerosi titoli nazionali e diventando campione del mondo nel 1985. Dall'anno prima però si era dedicato ai raid, vincendo numerose gare. Fra l'altro si era aggiudicato anche questa prova, quando si chiamava ancora Parigi-Dakar nel 1989. In segno di lutto la sua squadra, il team Chesterfield-Yamaha, si è ritirata dalla competizione. Qualche ora prima della tragica scomparsa di Lalay, un altro pilota francese si era gravemente ferito: vittima di una caduta, Jean Wagner è stato trasportato in elicottero all'ospedale privo di sensi. Soffre per diverse fratture, ma si teme per la sua vita a causa di probabili emorragie interne. Con la morte di Lalay sono trenta le vittime accertate della Parigi-Dakar-Città del Capo dal 1979 a ieri. Questo l'elenco della strage: 7 motociclisti, 4 piloti di auto, 2 di camion, 5 giornalisti, 6 componenti l'organizzazione (fra i quali anche Thierry Sabine, ideatore della corsa, precipitato con l'elicottero) e 6 spettatori con diversi bambini. Eppure si continua: ieri hanno vinto Peterhansel (Yamaha) e Saby (Mitsubishi). Il primo è sempre in testa fra le moto, Auriol comanda nelle auto. Oggi riposo con trasferimento in nave per l'Angola dove si temono anche problemi dopo l'uccisione di 4 turisti inglesi da parte di sbandati rapinatori di domenica, [r. m.] Il francese Gilles Lalay, ventinovenne di Montpellier già vincitore nel 1989 della Parigi-Dakar, è rimasto vittima di un incidente incredibile andando a sbattere con la sua moto contro un'auto di soccorso dopo la conclusione della tappa di ieri mattina

Persone citate: Auriol, Gilles Lalay, Jean Wagner, Peterhansel, Saby, Thierry Sabine