All'estero la befana di Fantastico

All'estero la befana di Fantastico Inutile la caccia ai superfortunati, due piste per il primo e quarto premio All'estero la befana di Fantastico Forse stranieri i vincitori di Trieste e Abano ROMA. A Trieste raccontano una favola. Non ha titolo, e una trama semplicissima. Un profugo fugge dalla Jugoslavia e arriva oltre confine, accampato da parenti. Va a fare la spesa al mercatino della frutta e verdura rionale, e un giorno, a fine dicembre, acquista un biglietto della Lotteria Italia, probabilmente senza neppure sapere di che concorso si tratti: serie P, numero 142727. Da ieri notte lo cercano, per dirgli che ha vinto cinque miliardi. Il vincitore. Potrebbe essere andata proprio così, a Trieste. Scettica e fortunata (ha venduto meno biglietti in rapporto alla popolazione, spendendo 325 milioni e guadagnando 5 miliardi e 100 milioni), nel capoluogo della Venezia-Giulia è scatenata la caccia al vincitore. «Sì, la mia edicola è frequentata da molti jugoslavi - spiegava ieri Franco Bertani, 33 anni, da cinque titolare dell'edicola a Ponte Rosso dov'è stato piazzato il tagliando magico - e io ho venduto in tutto solo 200 biglietti della Lotteria Italia». Qualcuno, fra l'altro, ha azzardato anche un'altra ipotesi: il tagliando P 142727 l'avrebbe acquistato un cittadino austriaco, che ne prese un bel pacco in un colpo solo. Oppure un ragioniere di uno dei tanti istituti di credito della vicina piazza... «Io so solo che non ci avrei mai creduto - risponde Bertani, stanco dopo la notte passata in bianco a rispondere al telefono tanto che i biglietti per me li ho comprati nell'edicola della stazione centrale a Torino qualche tempo fa...». Le città della fortuna. La palma, non c'è dubbio, va a Trieste. E non solo per questa vincita: il 27 ottobre scorso erano arrivati nella città di San Giusto anche i due miliardi della Lotteria di Carpi, abbinati alla Maratona d'Italia. Quanto alle altre un posto di tutto rilievo merita la capitale. Strabattuta da Milano nella graduatoria dei biglietti venduti, si è rifatta strappando al montepremi una fetta enorme: 10 miliardi e 250 milioni (e il capoluogo lombardo si è dovu¬ to accontentare di meno della metà). Grande la delusione di Napoli: superata nelle vendite di biglietti da Firenze, ha ricevuto solo mezzo miliardo, finendo all'ultimo posto nelle metropoli. Le strade della fortuna. Quest'anno la dea bendata ha preferito il treno all'auto. Nessun biglietto superfortunato infatti è stato venduto negli Autogrill: non accadeva da anni. Nelle stazioni di servizio delle autostrade sono invece finiti quasi cento premi di consolazione, fra 200 e 50 milioni. Un'autentica pioggia di milioni è invece finita sulle stazioni ferroviarie: in un'edicola della stazione è stato venduto (forse il 24 ottobre, dice il titolare Ferdinando Villa) il biglietto da un miliardo e mezzo di Pescara, idem a Bologna per il tagliando da due miliardi e mezzo, certamente passato per le mani di uno dei fratelli Alessandro e Andrea Frabbetti,' titolari dell'edicola che si affaccia sul piazzale Ovest. Caccia allo straniero. Si è aperta ad Abano Terme, nel Pa¬ dovano. Qui, nel bar «Casara» di Sante Lavezzo, è stato venduto il biglietto serie U numero 242744, che ha vinto i due miliardi del quarto premio. «Nel mio locale (situato non lontano dallo stabilimento termale) vengono soprattutto clienti stranieri, ospiti di Abano per le cure alle terme. Certo non posso dire a chi è finito il tagliando che ha vinto, ma ci sono buone probabilità che sia nelle mani di uno di loro». E, con il primo premio all'ipotetico profugo jugoslavo di Trieste, sarebbero sette i miliardi distribuiti dalla Lotteria Italia a cittadini stranieri. La bontà della befana di Fantastico non ha confini. Abbasso la lotteria. Diventare miliardari grazie ad un concorso è speranza di tutti. Ma può anche fare del male. E' l'inedita teoria del sociologo Sabino Acquaviva: «La lotteria già di per sé è diseducativa - ha detto ieri perché rappresenta un modo di arrivare al successo senza averne le capacità e fare nulla; poi lascia come strascico, la delusione di tutti quelli che non hanno vinto e la loro invidia per i fortunati. Sono d'accordo con il grande economista Einaudi nel definire diseducativa la lotteria, tanto che si dice ci siano tre maniere di guadagnare senza fatica i soldi: mafia, rapine e la lotteria. La lotteria è l'illusione di arrivare a qualcosa rapidamente, senza responsabilità, impegno, ma signori si nasce, o si diventa a poco a poco, non tutto insieme». Ma chi lo spiega ai sei novelli miliardari? [r. cri.] 8.104.000 10 miliardi 250 milioni! § KS in EpS^ 4 millirdl .''••'•: |95 ;•: ttOmillonl SgS MILANO TRADITA DALLA LOTTERIA MILANO ROMA FIRENZE NAPOLI BOLOGNA TORINO BARI BRESCIA VENEZIA GENOVA

Persone citate: Andrea Frabbetti, Bertani, Einaudi, Ferdinando Villa, Franco Bertani, Inutile, Lavezzo, Sabino Acquaviva