Trafficante d'armi il principe egittologo di F. Poi.
Trafficante d'armi il principe egittologo Milano, accuse al genero di Ezra Pound Trafficante d'armi il principe egittologo MILANO. Egittologo di fama mondiale, ma anche trafficante internazionale di armi. Il principe Boris Luciano De Rachewiltz degli Arodis, imparentato con lo scrittore Ezra Pound (ne aveva sposato la figlia Mary), secondo il giudice istruttore Guido Salvini che lo ha rinviato a giudizio, alla passione per i geroglifici assommava quella per le mitragliette «Sten». Secondo le accuse, il principe Boris, insieme ad altre 17 persone, gestiva un traffico di armi verso due Paesi africani, il Senegal e la Rhodesia, sfruttando i suoi «agganci con la diplomazia internazionale». Il principe, infatti, all'inizio degli Anni Ottanta, era presidente della Fondazione «Kremer», con sede a Basilea in Svizzera e a Roma. La Fondazione, finanziata dagli Stati Uniti e da altri Paesi stranieri, avrebbe permesso al principe Boris di allargare la cerchia delle sue amicizie con governi africani, sempre alla ricerca di armi. Caduta, invece, l'accusa contro il principe di aver gestito un'organizzazione di mercenari che reclutava giovani disposti ad andare a combattere i movimenti guerriglieri in Africa, al soldo delle dittature. I mercenari venivano contattati attraverso un'inserzione su un quotidiano in cui si ricercavano paracadutisti e carristi per «viaggi avventurosi» in Africa. Un elenco di questi soldati di ventura, tutti contattati con un colloquio personale con altri elementi dell'organizzazione avvenuto all'Hotel Gallia di Milano per verificarne le attitudini, è stato ritrovato, nel corso delle indagini, a casa di Antonio Moccia, uno dei personaggi al centro di tutta la vicenda. L'inchiesta prese il via da una perquisizione compiuta nell'83 dai carabinieri all'interno di un'officina di Pordenone, di proprietà di Giorgio Fadel. Anziché carrelli elevatori, i carabinieri trovarono diverse parte di armi, utilizzate per l'assemblaggio di fucili mitragliatori, del tutto simili agli «Sten» usati dai commandos inglesi, [f. poi.]
Persone citate: Antonio Moccia, Boris Luciano De Rachewiltz, Ezra Pound, Gallia, Giorgio Fadel, Guido Salvini
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