Parigi, prova l'apprendista Burattinaio di Enrico Benedetto

Parigi, prova l'apprendista Burattinaio FRANCIA WB, Domani via libera del comitato centrale socialista, a Rocard solo una promessa: nel '95 all'Eliseo Parigi, prova l'apprendista Burattinaio Per Mitterrand Fabius è runico in grado di tirare le fila del ps PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Missione impossibile. Non vi sono altre parole per illustrare il compito affidato dai socialisti francesi al loro nuovo segretario Laurent Fabius, che dovrebbe sostituire domani il logoro sindaco di Lilla, Pierre Mauroy, in rue Solferino. Gli toccherà come minimo rianimare l'ultracorrentizio partito, tonificarlo dopo i rovinosi sondaggi per le Amministrative (il 16 marzo) tamponando la delusione Cresson, sconfiggere sul proprio terreno Le Pen ma senza abiure. Ci vorrebbe un Rambo. Il minuto Fabius, 45 anni, non ne ha il fisico, tuttavia astuzia, intelligenza politica, lucidità e macchiavellismo gli spianeranno la via. Delfino mitterandiano, fu il più giovane inquilino di Matignon nelle ultime tre Repubbliche. Da allora, come parcheggio di lusso scelse l'Assemblée Nationale, presidendola con efficacia. Ma l'obiettivo vero rimaneva il ps. Sponsor Mitterrand, le sue truppe attaccarono a due riprese ('88 e '90) la roccaforte socialista, ma furono respinte. Gli «elefanti» ovvero i notabili socialisti temevano ne facesse il trampolino per l'Eliseo, destinazione contesagli quantomeno da Michel Rocard. Ora è fatta. «Niente scontri, la successione che fila via liscia, quasi un sogno!» commentano felici i luogotenenti del nuovo segretario, che il Ce potrebbe laureare all'unanimità. Per ottenerla, Fabius sta comunque pagando prezzi salati. Il suo eterno rivale (come lo era di Mitterrand) ha depusto le armi rinunciando a sbarragli la strada solo dopo una «tregua» che separa i reciproci obiettivi. Lo fa intendere Mauroy quando spiega che Rocard è «virtualmente il presidenziabile ps» (con Delors, che le ultime indiscrezioni vorrebbero sfrattasse Editti Cresson nella tarda primavera, terzo incomodo) del '95. L'Eliseo, finora ostile, sembrerebbe accettare il fait accompli purché questa spartizione pacifichi le acque in rue Solferino. La scommessa appare rischiosa. Fabius ottiene subito quanto voleva a medio termine, cioè il controllo del ps, mentre Rocard si ritrova in mano solo una promessa, sul cui esaudimento deciderà fra tre anni proprio l'ex nemico. E se gli rivoltasse contro il ps strappando in extremis per sè la nomination? Possibile, ma non facilissimo visti i delicati equilibri che reggono la nave socialista. Oltretutto l'ancor giovane Fabius ha l'età giusta per inseguire senza problemi l'incarico (ormai quinquennale) nel Duemila. Mauroy lascia la scena ma non grandi rimpianti. In sella dall'88, doveva rifondare il ps eliminando discrasie e litigiosità non meno che vecchie incrostazioni marxiste. Ha lavorato molto su ambedue i dossier, ma senza ottenere quanto invece beffardamente la sua partenza promette. A sua difesa, bisogna dire che le circostanze non l'hanno davvero aiutato: inatteso crollo all'Est tale da rimettere in forse lo stesso patrimonio ideale ps, senescenza di Mitterrand, scandali governativi a ripetizione, figuracce in Parlamento. Proprio sotto questo profilo Fabius può essere vincente. Grande burattinaio, dell'Assemblée Nationale conosce in profondità uomini e meccanismi, quindi saprà imbastire nuovi fili sull'esile maggioranza attuale, allargandola: immettere nelle esangui vene socialiste sangue «esterno» è forse l'unico sistema per scongiurare una nuova coabitazione nel '93, quando il Centro-Destra guadagnerà inevitabilmente terreno alle Legislative. Enrico Benedetto Laurent Fabius 45 anni è stato il più giovane premier delle ultime tre Repubbliche

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