Surbo, paese in ostaggio di Gio. Bia.

Surbo, paese in ostaggio Surbo, paese in ostaggio L'ex sindaco sarebbe pilotato da un capo del crimine pugliese ROMA. Un Comune in mano alle cosche, un sindaco troppo amico del boss locale, un'amministrazione che «presenta fenomeni di infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso». Questo è Surbo, 42 metri sul livello del mare e 7 chilometri da Lecce, diecimila anime senza rappresentanti legittimamente eletti dal 30 settembre scorso, quando il ministro dell'Interno ha sciolto il Consiglio comunale perché infiltrato dalla mafia. E proprio nei pressi della stazione di Surbo, due giorni fa, s'è sfiorata la strage con la bomba che ha fatto saltare i binari della ferrovia. Sono state sufficienti poche pagine, al ministro Scotti, per illustrare a Cossiga, tre mesi fa, i motivi del decreto di scioglimento: pochi dati più convincenti di molte analisi e relazioni. A cominciare da quelli sul primo cittadino (ormai ex) di Surbo. «L'attuale sindaco Enzo Caretto - scriveva Scotti -, è vicino ad Angelo Vincenti, al quale ha concesso numerosi "favori", già da componente della giunta quale assessore ai Lavori pubblici». Vincenti è il «noto boss locale» nato in paese 45 anni fa, un «sorvegliato speciale antimafia» in base ad un decreto del 5 luglio '91. In quel provvedimento viene sottolineato il «predominio acquisito presso l'amministrazione comunale di Surbo tramite intimidazioni e connivenze da parte del sorvegliato». Ed ecco altre annotazioni di Scotti sull'ex sindaco del paese: «Il Caretto, amnistiato per emissione di assegni a vuoto (1987), multato per violazione di legge in materia di autotrasporto di cose (1987), condannato a due mesi di arresto per violazione del codice P.T., è persona poco stimata in pubblico, e negli ultimi 5 anni risultano nei suoi confronti ben 31 istanze di fallimento, tutte "stranamente" archiviate per desistenza dei creditori». Facile intuire che le «stranezze» evocate dal ministro altro non sono che pressioni mafiose esercitate in favore dell'ex primo cittadino. Per il boss di Surbo, disporre di un «sindaco di fiducia» era un'abitudine antica. Si legge ancora nella relazione di Scotti che «la cosca Vincenti ha potere di determinazione di tutte le scelte politico-amministrative del Comune, valendosi di svariate forme di intimidazione e della presenza di uomini di fiducia come Manno Enrico (attuale consigliere e sindaco dall'agosto 1990 al giugno 1991, ndx). Con le sue multiformi attività Angelo Vincenti, in società con l'omonimo e maggiore cugino, con una serie di dipendenti politici del genere di Manno Enrico e con i costanti collegamenti con i boss della Sacra Corona Unita, esercita in Surbo un saldo controllo del territorio, una funzione di garante degli equilibri politico-amministrativi». Logico quindi che «tutti gli appalti più recenti sono stati aggiudicati al clan Vincenti». Un esempio? L'assegnazione dell'appalto della nettezza urbana, conferito nell'ottobre dell'88. Secondo il tribunale di Lecce, con quell'atto amministrativo «un settore importantissimo dell'attività comunale è diventato "Cosa Nostra" della cosca Vincenti». Le procedure seguite si sono rivelate irregolari, e la ditta aggiudicataria non era abilitata a svolgere il servizio assegnatole: la ragione sociale dell'impresa, infatti, fu allargata solo cinque mesi dopo il conferimento dell'appalto. Ma non solo sindaci ed exsindaci, a Surbo, erano uomini del boss. «L'attuale assessore ai Lavori pubblici Della Patria Pantaleo - scriveva Scotti tre mesi fa - secondo un'informativa dei carabinieri ha organizzato un incontro, presenti il Manno e il Vincenti, per "pressare" il consigliere comunale De Ronzi Venerio a desistere in Consiglio dalle riserve espresse sul piano insediamenti produttivi». E ancora «il consigliere comunale Vincenti Salvatore, frequentatore di Angelo Vincenti a lui legato da amicizia». Tutti bracci, secondo il ministro dell'Interno, dello «strapotere criminale del clan Vincenti a Surbo». [gio. bia.]

Persone citate: Angelo Vincenti, Caretto, Cossiga, Enzo Caretto, Manno, Manno Enrico, Vincenti