La vendetta dei «boss politici» di Salvatore Gentile

La vendetta dei «boss politici» Ma a Lecce alcune settimane fa minacce firmate dalle «nuove Br»: presto colpiremo La vendetta dei «boss politici» Attentati per rispondere allo scioglimento dei Comuni LECCE. Proseguono senza sosta le indagini per scoprire gli autori dell'attentato al treno espresso 388 Lecce-Milano-Zurigo-Stoccarda. Gli inquirenti stanno cercando di stabilire da quale parte è partito l'ordine di provocare la strage, evitata solo per la circostanza che il treno è arrivato pochi minuti dopo lo scoppio dell'ordigno che ha divelto un tratto di binario. Le forze dell'ordine hanno effettuato alcune perquisizioni che non sembrano aver dato utili indicazioni. Intorno alle indagini comunque c'è il massimo riserbo da parte dei magistrati, ma è stato detto che non si tralascia alcuna pista. Si vuole stabilire se effettivamente gli attentatori miravano ad una strage, oppure si tratta di un ennesimo atto di intimidazione (da parte di criminalità locale) alla vigilia di importanti processi ed alla luce del rinnovato impegno delle istituzioni (soprattutto dopo l'arrivo del prefetto Stelo), per stroncare i fenomeni malavitosi in provincia di Lecce. Mentre alcuni tecnici stanno lavorando per ottenere al più presto la perizia balistica, in altre sedi si stanno compiendo esami chimico-analitici per stabilire con esattezza la portata dell'ordigno e con quale tipo di esplosivo è stato confezionato. Forse è stato usato plastico o gelatina, mentre solitamente negli attentati dinarmitardi in provincia di Lecce nel racket dell'estorsione viene impiegata la polvere da mina, quella solitamente utilizzata nelle cave estrattive. La magistratura leccese sta cercando di capire se l'attentato fa parte di un disegno eversivo voluto da nuclei di recente formazione, oppure se dietro la bomba al treno vi siano elementi della «Sacra corona unita». Proprio ieri davanti alla seconda sezione penale del tribunale di Brindisi è iniziato il precesso a carico di un «tronco» dell'organizzazione malavitosa pugliese che dovrà rispondere di una serie di attività illegali e della strage di San Pancrazio dove furono uccisi quattro pregiudicati. Gli investigatori perciò non trascurano la pista del terrorismo, anche in considerazione di alcune rivendicazione telefoniche. Ieri ce ne sono state altre due: alla Questura di Lecce ed in I serata alla sede del giornale «Quotidiano», dopo quella di «Falange armata». All'attenzione degli investigatori c'è anche un volantino di «Azione rivoluzionaria», inviato il 21 dicembre scorso alla redazione di «Quotidiano» di Lecce. C'è scritto: «Siamo le Br del 2000, siamo nati per difendere i nostri ideali. Al contrario dei cugini delle Br non uccideremo le persone innocenti, ma solo chi vorrà ostacolare i nostri princìpi di lotta contro ogni tipo di partitocrazia. Faremo attentati contro le sedi di molti partiti. Abbiamo una lista di 52 nomi illustri della politica e della finanza». Il riaffiorare di uri eventuale fenomeno eversivo pone nuovi interrogativi. A Palazzo di Giustizia ammettono che c'erano state segnalazioni, che si indagava. Un mese fa, a Bologna e Firenze, sono stati arrestati e poi rilasciati, per associazione eversiva, due leccesi, Rocco Boccarello e Ippazio Luceri. Ma non è da escludere che vi sia un'alleanza di gruppi terroristici con la criminalità comune. Un abbinamento del quale nel Salento non si parlava dagli Anni 70, quando Pierluigi Concutelli fu coinvolto nel rapimento del banchiere leccese Luigi Mariano. L'allarme l'aveva già lanciato nel 1985 il giudice Alberto Maritati, magistrato a Brindisi. Tra l'altro, viene osservato, è solo un caso che l'attentato al treno sia stato messo in atto nel comune di Surbo? Cioè in uno dei tre comuni del leccese le cui amministrazioni locali sono state sciolte su iniziativa del Ministero degli Interni per collusioni con organizzazioni mafiose?. «La mancanza di uomini e mezzi - come afferma Maritati - non può essere un alibi: ci vuole la volontà politica di agire tempestivamente e soprattutto con una profonda conoscenza del territorio». Ieri vi sono state prime manifestazioni di protesta da parte di lavoratori e di cittadini. Per domani è prevista una conferenza organizzata dal Pds con la partecipazione di Massimo D'Alema. Le organizzazioni sindacali regionali Cgil-Cisl-Uil, invece, hanno proclamato un'ora di sciopero - dalle 10 alle 11 - per il 14 gennaio prossimo. Tonio Atti no Salvatore Gentile

Persone citate: Alberto Maritati, Ippazio Luceri, Luigi Mariano, Massimo D'alema, Pierluigi Concutelli, Rocco Boccarello, Stelo