Rispediti al mittente gli insulti della satira di Giuliano FerraraMaria Grazia BruzzoneGiuliano Ferrara

Rispediti al mittente gli insulti della satira Dopo la lite pds-Forattini, dura replica di Giuliano Ferrara a Staino che lo ha offeso in una striscia di Bobo Rispediti al mittente gli insulti della satira 77 vignettista: non mi aspettavo questa reazione, avrà il bioritmo basso I «cattivi» di Cuore: con noi se la prendono più le aziende che ipolitici ROMA. Sorpresa. Due mesi fa Occhetto e D'Alema si erano infuriati per una vignetta di Forattini. Adesso si risente anche Giuliano Ferrara, prendendosela col disegnatore di Bobo. Giornalisti e politici sembravano ormai assuefatti a ogni possibile ingiuria, a ogni esplicita o allusiva malignità. Invece no. Insultato da Staino che da una vignetta sulYUnità gli ha dato indirettamente dello «stronao» accomunandolo a Gianpietro Borghini nel ruolo di transfughi opportunisti, il popolare anchorman se l'è presa. E, in risposta, ha scritto una nota serissima, pubblicata ieri sulla seconda pagina dello stesso giornale con un titolo a effetto che ne riecheggia la conclusione: «Stronzo non fui, e forse (me ne dispiace) nemmeno un coglione». Per correggere 1'«irreparabile falsificazione» che lo dipinge come uno di quelli che «per vendersi in quel modo devono esser stati stronzi, dunque sleali e un tantino ripugnanti», Ferrara ripercorre puntigliosamente le tappe della sua storia di ex co¬ munista amendoliano uscito, giusto dieci anni fa, dal pei di Berlinguer per approdare solo qualche anno dopo, già collaboratore dell'Espresso e del Corriere della Sera, nelle file craxiane. Di sfuggita, il giornalista-conduttore ricorda il posto di capogruppo al comune di Torino, lasciato abbandonando il pei. E il garbato rifiuto, tre anni dopo, all'offerta di candidarsi come capolista del psi nella stessa città. Come dire: è mai slealtà questa? Preciso e puntuale, sia pure non privo di ironia. Resta il fatto che in poco tempo ò il secondo caso clamoroso di replica a una vignetta satirica. Giusto due mesi fa erano stati Achille Occhetto e Massimo D'Alema a irritarsi con Forattini che dalla copertina di Panorama li aveva dipinti come due baldracche da marciapiede che, in mano Y Unità e Paese sera, prendono un pacco di banconote da un Gorbaciov in limousine, con tanto di Berlinguer in veste di autista. Allora, erano i tempi della polemica sui soldi di Mosca al pei, la reazione fu molto meno composta. Occhettiani e rifondazionisti gridarono uniti alla «campagna diffamatoria targata Berlusconi». E il vertice pidiessino minacciò addirittura una querela. I tempi della tacita sopportazione fra politici e vignettisti, culminati con l'idillio fra ElleKappa e Ugo Intini al congresso psi di Bari sono definitivamente tramontati? «Veramente di reazioni dei politici finora se ne son viste poche - replica una delle teste pensanti di Cuore, il settimanale satirico I politici hanno ormai un pelo sullo stomaco alto cinque dita e l'onorabilità è così bassa che a difenderla non pensa più nessuno. Caso mai - continua il redattore che vuol restare anonimo oggi a offendersi non sono più le persone ma i prodotti. Le querele a noi arrivano da aziende come Plasmon o American Express». E Ferrara, allora? Staino, l'autore della vignetta «incriminata» dallo stupore scoppia a ridere. Il giorno della Befana ha fatto una passeggiata e non ha neppure visto l'Unità. Si fa leggere la lette- ra al telefono. «Fosse stata di Borghini, ancora, ma Ferrara. Gli ho detto di tutto tante volte e lui mi ha sempre fatto una telefonata chiedendomi l'originale della vignetta. Ora invece. Per prendersela così avrà avuto il bioritmo basso. O starà cambiando personalità». Staino non sa proprio darsi pace. «Non mi sembra di aver colpito un tasto particolarmente delicato. Quella frase "bisognava essere un po' stronzi già da prima" Bobo la dice alla fine, rivolgendosi quasi a se stesso e tutti quei militanti del pds che sono tentati di fare la stessa scelta di transfuga. Anche Adriano Sofri, che ieri sera per caso era a cena a casa mia, l'ha vista e diceva "Borghini s'incazzerà ma Giuliano non credo"». Invece Ferrara quell'epiteto non l'ha proprio digerito. Si è arrabbiato. E ha voluto scrivere «Non per polemica, perché con una vignetta non si polemizza precisa - ma solo per ristabilire la venta». Alla quale, evidentemente, tiene. Maria Grazia Bruzzone Giuliano Ferrara (a sinistra) e il disegnatore Sergio Staino

Luoghi citati: Ferrara, Mosca, Roma, Torino