E l'alleanza si sbriciola

E l'alleanza si sbriciola E l'alleanza si sbriciola La Malfa attacca Zanone e ilpli La Ganga: colpa dei democristiani Il segretario del pri Giorgio La Malfa attacca la scelta di Zanone di dimettersi. «Torino - afferma - non meritava l'apertura di una crisi in Comune. E' una pesante responsabilità di chi era entrato in lista non come candidato al Consiglio comunale, ma per fare il sindaco». Il giorno dopo del «firmo-non firmo» de, tra i repubblicani torinesi prevale lo stupore: «Nessuno ha ingannato Bruno. Nel '90 l'accordo ci fu, e i de lo sanno benissimo» sostiene Boberto Giunta. Aggiunge: «Bimaniamo disponibili, perché una guida laica della città è il solo modo per chiudere la partita a tempi brevi». Della stessa opinione il segretario liberale Paolo Peveraro: «Questo rinvio ci preoccupa. Avevamo fatto pressioni per uscire dall'incontro di venerdì con qualche fatto concreto». Mentre il capogruppo psdi Baffaele Giangrande non pare entusiasta dell'ipotesi Gawronski («Torino ha bisogno di un sindaco esperto e operativo»), i socialisti stanno alla finestra: «Chi pensava di chiudere la partita in pochi giorni è servito - dice Giusi La Ganga -, A questo punto attendiamo un pronunciamento ufficiale della de, augurandoci che la crisi non si impantani nei giochi di corrente». La Ganga conferma di voler rispettare i patti: «Per noi l'accordo del '90 è valido. A meno che non sia denunciato da altre forze politiche e si riproponga un diverso equilibrio ai vertici di Begione e Provincia». E mentre la sinistra psi (Cardetti-Scicolone) punta su Marzano-sindaco e invita ad «accogliere la disponibilità manifestata dal pds», l'opposizione attacca. La Lega Nord invita a «discutere nelle sedi istituzionali, alla presenza dei pubblici funzionari», il capogruppo msi Martinat prende spunto dalle polemiche de: «Qualcuno si stupisce, noi no. I partiti di maggioranza hanno dimostrato che non gli interessa nulla della città: pensano solo alle loro beghe».

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