Baggio, te la ricordi la doppietta al Parma? di Angelo Caroli

Baggio, te la ricordi la doppietta al Parma? JUVENTUS Al fantasista piacerebbe ripetere l'impresa della scorsa stagione, ma si accontenta dei due punti Baggio, te la ricordi la doppietta al Parma? // Trap sceglie Marocchi, da Tacconi una frustata ai giovani TORINO. Quattro conti in casa della Juventus: battere il Parma è l'obiettivo, l'aggancio al Milan è il sogno, l'avvicinamento è la speranza che poggia su valutazioni più reali. Tutto passa attraverso la partitissima di San Siro, dove la squadra di Capello tenta di scremare le ambizioni minacciose del Napoli. E, naturalmente, passa davanti agli occhi di un Parma rimasto provinciale con la sua grinta naif, ma che forse ha perduto un po' di brillantezza rispetto al '90/91. E l'anno scorso, al Delle Alpi, fu goleada. I palloni entravano nella porta di Taffarel come ciliegie, l'uno tirava l'altro. E più gli uomini di Scala tentavano il recupero, più scoprivano i fianchi. Baggio segnò due delle cinque reti bianconere. E' rimasta, la penultima doppietta delle battute di caccia domenicali di Baggio. Il colpo doppio gli riuscì, successivamente, solo contro il Pisa. Ma che cos'è il gol per un fantasista rifinitore, quella specie di ibrido calcistico a cui si chiedono creatività, assist e concretezza? Un'ossessione, come potrebbe essere per Schillaci e Casiraghi in tempi di digiuno, o una ragione per vivere bene? La risposta del n. 10 bianconero, che si è tagliato i capelli ma non il codino (è il suo talismano), è questa: «Non farne mi toglie entusiasmo, perché i gol sono importanti per chi ha il vizio di realizzarli. Non conta la posizio¬ ne che occupo, mi esprimo alla mia maniera e ora mi si presentano forse meno opportunità di vedere la porta. Se segno, l'entusiasmo mi aiuta a cercare altri gol e a migliorare il rendimento. E' un circolo vizioso. Però nel calcio quello che vale è il risultato, che alla Juve non manca. E' determinante il successo ottenuto da 11 uomini e non da un singolo. Vincere è il sostegno fondamentale per il morale. Che, in caso di sconfìtta, va in depressione. E se ti manca il gol, che è una spinta psicologica supplementare, ci si adegua». Parma al secondo anno in serie A significa squadra più esperta, dunque meno disposta ad atteggiamenti spregiudicati. Farle gol diventa difficile... «Lo so, questa volta non faremo una passeggiata. L'anno scorso furono infilati da una punizione di Julio Cesar e si aprirono. Dopodiché giocammo in serena scioltezza... Non sarà facile anche perché se hanno perso brillantezza avranno acquistato furbizia. E' un complesso di carattere che vuole confermarsi ad alti livelli. Il collettivo è la sua forza». Userete gambe e polmoni contro il Parma, ma terrete l'orecchio idealmente attaccato al transistor che trasmetterà notizie da San Siro. Davvero sperate di acciuffare il Milan, almeno prima dello scontro di ritorno in programma il 9 febbrario al Meazza? «La speranza c'è - replica Baggio - e per essere meno prudente aggiungo che abbiamo valutato questa possibilità, ma non basta perché magari poi perdi con l'ultima in classifica. Trapattoni, giorni fa, ha detto che gli bastano cinque punti nelle prossime tre partite, Parma, Cagliari e Verona. Lo spero anch'io, perché possiamo farli, anche se cercheremo di totalizzarne sei. Debbo ammettere che il Milan ha un calendario più difficile del nostro». Milan-Napoli: è possibile che la Juventus ricavi un profitto da quei novanta minuti che tengono cartello nella 15a giornata? La risposta di Baggio è immediata: «Il Napoli ha l'obbligo di vincere se vuole mettersi in corsa per il titolo. E io spero proprio che centri l'obiettivo. Quello di San Siro, ovviamente». Due calciatori sudafricani, Fani Madida e Howard Freese, per i loro meriti sportivi sono stati mandati in Europa dalla loro Federazione. Hanno scelto la Juventus come club ideale: matureranno un'esperienza che durerà sette giorni. Per Baggio si tratta di «un'iniziativa lodevole, che deve avere un seguito, perché è giusto che ragazzi meno fortunati di noi abbiano l'opportunità di accarezzare, almeno una volta, un sogno». Il dubbio tra Marocchi e Conte si risolverà a favore del primo. La Juventus dovrà aggredire il Parma e Marocchi garantisce, oltre che esperienza e senso della posizione, più spiccate caratteristiche offensive. Intanto Stefano Tacconi, nascosto dal 4 novembre dietro un ostinato black out, è tornato a parlare. Lo ha fatto per «Dribbling», trasmissione mandata in onda ieri alle 13,20. Quando gli hanno chiesto la differenza tra la Juve del decennio del Trap e quella attuale, ha risposto: «Allora i giocatori erano più consapevoli di ciò che facevano, forse più professionisti. Ora ci sono troppi giovani che hanno tutto a disposizione, fm dalla mattina quando si svegliano e si fanno servire la colazione in camera». Un autentico colpo di piccone... Tacconi ha avuto, la notte di venerdì, un piccolo incidente stradale nel centro di Torino. Ha tamponato con la propria vettura un autobus pubblico. Illesi lui e i tre amici che erano a bordo. Angelo Caroli Roberto Baggio, dopo le due reti contro gli emiliani, riuscì poi a fare una doppietta soltanto al Pisa: «Adesso più dei miei gol contano i successi ottenuti da tutta la squadra»

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