Agli acquirenti di Paolo Passarini

Bush: farò lo sconto sulla casa Agli acquirenti Bush: farò lo sconto sulla casa WASHINGTON. Sempre alla disperata rincorsa di una ripresa economica che non arriva, George Bush si accinge a promuovere una misura straordinaria: un taglio fiscale di 2000 dollari per i cittadini americani che acquistino una casa. L'annuncio, piuttosto clamoroso, verrà fatto dal presidente, secondo fonti attendibili, durante l'atteso discorso al Congresso sullo stato dell'Unione il prossimo 28 gennaio. Bush, la cui popolarità ha subito un brusco calo proprio a causa del deludente andamento dell'economia, aveva promesso che, in quell'occasione, avrebbe presentato un pacchetto di proposte per rilanciare lo sviluppo. Di queste, il taglio fiscale per gli acquirenti di case dovrebbe essere la più sensazionale. Ma si prevedono altre novità. Una misura analoga, volta a stimolare il mercato immobiliare (attualmente molto depresso), venne decisa'alla metà degli Anni 70, ottenendo in buona misura l'effetto sperato. In quell'occasione, dell'abbuono fiscale si avvantaggiarono soltanto gli acquirenti di case nuove. Non si sa se Bush intenda riproporre questa restrizione, mentre, come allora, i beneficiari della misura saranno solo i cittadini a medio e basso reddito. Un'altra clamorosa misura, assunta in questo caso dalla Federai Reserve poco prima di Natale - quella di abbassare il tasso di sconto al 3,5%, la percentuale più bassa da un quarto di secolo a oggi - concorre a stimolare il mercato immobiliare. Infatti, il basso costo del danaro ha prodotto un abbassamento degli interessi sui mutui per l'acquisto di case, a un livello che ha un solo precedente nel luglio del '73. L'effetto cumulativo delle due misure spinge la maggior parte degli analisti economici a prevedere che nell'anno appena iniziato saranno stipulati 200 mila contratti in più per acquisto di case. Mentre batte l'Estremo Oriente, soprattutto il Giappone, per aprire la via a esportazioni americane che riducano il disavanzo commerciale, Bush, in un'intervista televisiva, ha annunciato un'altra decisione significativa, quella di acconsentire che i risparmi sul bilancio della difesa da lui già proposti per il «budget» del '92 vengano utilizzati per altre misure di stimolo dell'economia. Per fare questo occorre modificare una legge, che impedisce esplicitamente questo tipo di «scambio» tra le diverse voci di bilancio. In questo caso, sfidando l'opposizione della destra repubblicana e giovandosi del consenso già espresso dai democratici, Bush intende dirottare i robusti risparmi della difesa, resi possibili dal crollo dell'Urss, su investimenti e programmi di spesa anch'essi volti a stimolare l'economia. Unico vincolo il tetto complessivo del «budget», che è previsto attorno ai 350 miliardi di dollari di deficit. Non si sa se Bush intenda proporre anche un taglio fiscale sui guadagni da capitale, che molti auspicano e si aspettano. Ma nel complesso, si spera che l'insieme delle misure già note acceleri l'arrivo della ripresa, annunciato attualmente per il secondo semestre del '92. Intanto, però, continuano i licenziamenti e i dettaglianti hanno segnalato un bassissimo volume di affari durante le recenti festività. Paolo Passarini

Persone citate: Bush, George Bush

Luoghi citati: Estremo Oriente, Giappone, Urss, Washington