Dalla bolletta del telefono si capirà se siamo ricchi di Flavia Amabile

Dalla bolletta del telefono si capirà se siamo ricchi Il nuovo redditometro stabilito dal Fisco indagherà anche sulle spese per l'istruzione e le vacanze Dalla bolletta del telefono si capirà se siamo ricchi ROMA. Anche la bolletta telefonica servirà al Fisco per controllare il reddito degli italiani. E' questa la principale novità per il redditometro, contenuta nella maxi-legge fiscale pubblicata su di un apposito supplemento della Gazzetta Ufficiale, da ieri in distribuzione e in vigore già dal primo gennaio. Dunque, a tradire il reale guadagno dei contribuenti non saranno solo beni di lusso come aerei, barche o riserve di caccia: il Fisco, a partire dalla prossima dichiarazione dei redditi, si servirà anche di altri indicatori. Le spese per il telefono sono uno di questi, gli altri sono i mezzi di trasporto a motore oltre i 250 ce, le roulottes, le riserve di pesca e le assicurazioni. Non tutte le polizze, però, verranno passate al setaccio dal Fisco: saranno escluse dai controlli quelle re auto, quelle sulla vita, contro gli infortuni e le malattie. Queste le novità che l'amministrazione ci ha riservato per la dichiarazione dei redditi '91. Ma è solo la prima fase, altre sorprese sono in arrivo per i prossimi 740: il Fisco si servirà in futuro anche della bolletta dell'Enel, di quella del gas e di collegamenti con il Catasto e con il Pubblico registro automobilistico e aeronautico. In attesa di arrivare, poi, allo stadio più avanzato, quello in cui verranno prese in considerazione le spese sostenute per le vacanze in luoghi esotici o per mandare i figli a studiare all'estero o l'iscrizione a club e circoli. Nel frattempo, per il prossimo 740 rimangono inalterate tutte le altre voci che precedentemente costituivano il redditometro: aerei da turismo, navi e imbarcazioni da diporto, autoveicoli, cavalli, case, collaboratori familiari e tutti i lavoratori addetti alla casa o alla famiglia, le riserve di caccia. Oltre alle novità sul redditometro la maxi-legge fiscale contiene anche altri capitoli. Condono. Per mettersi in regola occorreranno apposite dichiarazioni integrative da presentare nel corso del prossimo mese di aprile. Coloro che non hanno presentato la dichiarazione dei redditi dovranno versare un importo di due milioni di lire per ciascuno dei periodi nei quali non è stata presentato il 740. Una cifra che sale a quattro milioni nel caso si tratti di società. Questa è la cosiddetta «sanatoria automatica» di cui, però, non potranno beneficiare coloro che hanno omesso di presentare la dichiarazione per tutti i periodi di imposta contemplati dalla norma (e cioè quelli per i quali non sono scaduti i termini di accertamento al 31 dicembre '91). Per il 1992 la legge prevede un incasso di almeno diecimila mi- liardi da iscrivere in bilancio. Ma si accenna anche alla possibilità di un gettito superiore, in base anche all'esperienza del condono fiscale del 1982 che aveva portato 11.300 miliardi nelle casse dello Stato. Una dichiarazione più facile. Per rendere più semplice l'assolvimento dei doveri fiscali da parte del contribuente sono stati stabiliti alcuni strumenti. E' stata prevista l'attivazione dei Caf, i centri di assistenza fiscale, cui potranno rivolgersi imprese o operatori economici per la tenuta delle scritture contabili e per farsi preparare le dichiarazioni fiscali. Sono stati esonerati dall'obbligo di presentare il modello 101 i lavoratori dipendenti e i pensionati. Purché non abbiano altri redditi, abbiano un solo datore di lavoro (o ente erogatore) e non presentino oneri deducibili. Si può continuare a presentare il 101 per esercitare la scelta della destinazione dell'otto per mille da destinare per scopi religiosi o caritativi. I lavoratori dipendenti potranno dal primo gennaio '93 evitare di compilare il vero e proprio modulo 740. Ad assumersene l'onere saranno i datori di lavoro a cui, però, entro il mese di febbraio dovrà essere presentata un'apposita dichiarazione sottoscritta nella quale saranno indicati gli altri redditi posseduti, gli oneri deducibili e tutti gli altri elementi necessari. Non dovrà, invece, essere presentata la tradizionale massa di documenti a giustificazione delle varie voci: documenti che i lavoratori dovranno, però, conservare per eventuali richieste da parte degli uffici fiscali. I debiti e crediti d'imposta che risulteranno verranno aggiunti o detratti sulle ritenute in busta paga da parte del datore di lavoro. I sostituti d'imposta riceveranno per questo nuovo incarico un compenso di 20 mila lire per ogni dichiarazione, 40 mila se i dipendenti sono meno di venti. Compensazione fra debiti e crediti d'imposta. Sarà possi¬ bile solo quest'anno. A partire dal '93 il meccanismo introdotto nell'89, che permette ai contribuenti di bilanciare i debiti e crediti che risultano dalle imposte sui redditi, è stato abolito. Conto fiscale. E' il meccanismo che sostituirà la compensazione di debiti e crediti d'imposta dal primo gennaio '93. Sarà obbligatorio per i contribuenti titolari di redditi d'impresa o di lavoro autonomo. I conti saranno accesi presso i concessionari del servizio riscossioni e vi confluiranno i versamenti e i rimborsi relativi alle imposte sui redditi e all'Iva. Flavia Amabile TUTTE LE VOCI DEL REDDITOMETRO Il ministro Rino Formica

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