«O si vota subito o a settembre». di Francesco Santini

«O si vota subito o a settembre» Cossiga richiama i partiti della maggioranza: «Se volete la crisi, ditemelo» «O si vota subito o a settembre» Nuovo ultimatum rivolto dal capo dello Stato ad Andreotti «Se la legislatura è tanto viva, lasciamo che vada alla fine» civile, certo non di diritto costituzionale. Ma perché mai andrebbero ascoltate le opposizioni, le correnti, le sottocorrenti? Se le forze politiche di governo ritengono esaurito il loro compito in questa legislatura, io attendo di sentirmelo dire da tutti coloro che hanno fatto questo patto di maggioranza. Altrimenti si vada pure avanti. Io non ho nessuna difficoltà, arriviamo al 2 luglio e poi votiamo a settembre». Cossiga è a Bologna per ricordare la strage della «Uno bianca» quando l'anno scorso, proprio il 4 gennaio, furono uccisi nel quartiere bronx del Pilastro tre carabinieri. Ancora non si conosce il perché di un delitto che divise l'Italia nella polemica. E' passato un anno e Cossiga ricorda i militari caduti, dà qualche speranza sull'indagine, ma invita ad essere prudenti. Il perché della strage della Uno bianca ancora non è chiaro. «Difendevano gli extracomunitari», dice l'uomo che porta lo stendardo azzurro del Comune di Marzabotto. Ma più tardi, nella chiesa di Santa Caterina si fanno vedere soltanto due suore di colore. Per il resto nessuna folla al cippo in marmo che il Presidente onora con una grande corona. Nessun applauso nella città più rossa d'Italia per Francesco Cossiga al quale Achille Occhetto vorrebbe riservare l'impeachment. C'è la madre del carabiniere Otello Stefanini e il Capo dello Stato l'abbraccia. Il vescovo Biffi non parla. Celebra il cappellano militare dei carabinieri. Ma Cossiga è determinato: se la legislatura è conclusa non varrebbe la pena tenerla in vita neppure per riformare il coordinamento delle forze dell'ordine. Le riforme - spiega - o si fanno troppo in fretta o in tempi troppo lunghi. Ma sono riforme, queste che vanno fatte, non soltanto per il prestigio delle istituzioni, ma nell'interesse dei cittadini e di chi li difende perché gli avvenimenti luttuosi si susseguono. Per Cossiga bisogna arrivare ad una «direzione unitaria, politicamente responsabile e ad un coordinamento effettivo in modo che le deficienze della normativa non creino lutti e incomprensioni dolorose quando non polemiche tra chi purtroppo trova poi, come si vede, la stessa sorte per mano di gente criminale». Poi, con toni gravi conclude: «Io credo che questo sia il modo, da parte delle autorità politiche, del Capo dello Stato, del governo e del Parlamento, di rendere una testimonianza più concreta che non quella delle sole parole ai tre carabinieri falciati un anno fa». Francesco Santini

Persone citate: Achille Occhetto, Andreotti, Cossiga, Francesco Cossiga, Otello Stefanini

Luoghi citati: Bologna, Comune Di Marzabotto, Italia